Gaianews

Sangue artificiale è quasi realtà, nel 2016 prime sperimentazioni

Gli scienziati hanno scoperto un modo per produrre sangue umano artificiale, potenzialmente su scala industriale, grazie a una ricerca dell'Università di Edimburgo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.04.2014

Gli scienziati hanno scoperto un modo per produrre sangue umano artificiale, potenzialmente su scala industriale, grazie a una ricerca dell’Università di Edimburgo.

Globuli rossi

Con questo nuovo metodo, il professor Marc Turner  e i suoi collaboratori sperano di riuscire presto a produrre  globuli rossi di privi di malattie e in grado di essere trasfusi in qualsiasi paziente. Le trasfusioni di sangue sono utilizzate per sostituire il sangue perso dopo un infortunio o un intervento chirurgico.

Attraverso l’uso di cellule staminali pluripotenti, che sono cellule normali rimosse dal corpo umano e poi trasformate in cellule staminali, Turner e il suo team sono stati in grado di creare globuli rossi di tipo zero. La tecnica sarà testata negli esseri umani dal vivo per la prima volta, probabilmente già entro il 2016 o al massimo il 2017. Negli esperimenti, i ricercatori hanno testato il sangue artificiale su persone con talassemia, una malattia del sangue che richiede continue trasfusioni.

“Anche se ricerca analoghe sono già state condotte altrove, questa è la prima volta che qualcuno ha prodotto del sangue con le opportune norme di qualità e di sicurezza per la trasfusione in un essere umano”, ha detto Turner.

Ci sono otto diversi tipi di sangue, ma i quattro più importanti comprendono il gruppo A, il gruppo B, il gruppo AB e il gruppo 0 (zero). In quest’ultimo tipo di sangue ci sono anticorpi sia A e B nel plasma, ma non antigeni A o B sui globuli rossi. I donatori di cellule del sangue di tipo 0 possono offrire il loro sangue per tutti gli altri, ma le persone con tipo A possono donare solo a persone con tipo A, e così via. I tipi di sangue sono anche definiti dal simbolo “negativo” o “positivo” , dato che esiste il fattore Rh, un terzo antigene. Circa il 40 per cento della popolazione è di tipo 0, il che rende questo il tipo di sangue più comune.

Le trasfusioni di sangue sono state spesso pericolose in passato a causa della diffusione di malattie come l’epatite B o l’HIV, anche se oggi i severi controlli hanno praticamente azzerato questo rischio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA