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Stamina: eventi avversi nel 20-25% dei casi

Nessuna cautela, nessuna procedura sanitaria seguite nei prelievi e nelle somministrazioni di cellule staminali di Stamina, il cui inventore, Davide Vannoni è ora indagato insieme ad altre 19 persone

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.04.2014

Nessuna cautela, nessuna procedura sanitaria seguite nei prelievi e nelle somministrazioni di cellule staminali di Stamina, il cui inventore, Davide Vannoni è ora indagato insieme ad altre 19 persone.

Vannoni, ha dichiarato poche fa in un post su Facebook che il suo metodo non ha effetti collaterali, ma non è quello che si deduce da ciò che riportano gli inquirenti che parlano di “Eventi avversi nei pazienti nel 25% dei casi, che non sono stati segnalati.

staminali

In nessuna delle fasi del trattamento Vannoni rispettava i criteri sanitari e di sicurezza, stando a quello che ha scoperto l’inchiesta.
L’accusa è che la biopsia midollare, cioè il prelievo di cellule dal malato avveniva senza che fossero eseguiti gli esami necessari in locali non sterilizzati e adeguati a livello sanitario, come gli scantinati.

Inoltre le cellule venivano trasportate da persone non esperte e in condizioni non controllate e non a regime di legge, e anche le infusioni delle cellule lavorate avveniva senza le dovute cautele.

Secondo le indagini nel 20-25% dei casi dei pazienti di Stamina si sono verificati eventi avversi non segnalati alle autorità sanitarie.

Fu proprio dal caso di Claudio Font, paziente che soffriva di Alzheimer e Parkinson che fu sottoposto alle infusioni, denunciato poi da due specialisti Roberto Testi e Daniele Imperiale che dichiararono che
“Il trattamento con cellule staminali cui venne sottoposto Claudio Font è avvenuto contro qualsiasi norma di legge e, incidentalmente, deontologica”. Nessun collegamento fra l’infusione delle staminali e il decesso fu però appurato.

Ora Vannoni rimanda i suoi al 5 maggio, giorno in cui dovrebbero riiniziare le infusioni agli Spedali di Brescia, dove il direttore sanitario è indagato insieme con Vannoni e altre 18 persone e dove i medici hanno comunicato di non volere più somministrare le cellule ai pazienti. Il direttore degli Spedali Civili di Brescia Ezio Belleri ha fatto sapere di star facendo le valutazioni del caso.

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