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Giappone commemora le vittime del terremoto del 2011

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.03.2012
Giappone, gli effetti dello tsumani del 2011

Giappone, gli effetti dello tsumani del 2011. Fonte: Wikimedia

11 marzo 2012 – Il Giappone ha osservato un minuto di silenzio oggi, in occasione del primo anniversario del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il paese lo scorso anno, provocando – oltre che  morte e distruzione – una delle peggiori crisi nucleari della storia, seconda solo all’incidente di Chernobyl.

L’imperatore Akihito ha guidato milioni di persone in lutto e in preghiera, attraverso una cerimonia televisiva a Tokyo. Durante la cerimonia è stato segnalato il minuto esatto in cui il terremoto di magnitudo 9 della scala Richter ha colpito – alle 14,46 ora locale – scatenando l’onda mortale che ha provocato oltre 19 mila morti e circa 3 mila dispersi. Ci sono state anche varie cerimonie commemorative sui luoghi del disastro a nord della capitale.

L’onda ha anche colpito l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi, provocando la fusione parziale di tre reattori, ha causato la fuoriuscita di materiale radioattivo attraverso i fumi e il vapore, contaminando il territorio circostante e costringendo migliaia di famiglie all’evacuazione permanente. Si stima che le aree colpite dalle radiazioni resteranno inabitabili per decenni a venire.

Un anno dopo, ci sono ancora persone che vivono in campi profughi temporanei, e molti sono ancora senza un lavoro.

Si registra anche qualche protesta contro il nucleare. Circa 50 manifestanti anti-nucleare si sono riuniti davanti alla sede della Tokyo Electric Power Company (la TEPCO), gestore della centrale di Fukushima. I manifestanti hanno cantato slogan chiedendo che vengano fermati tutti gli impianti nucleari. La Tepco ha risentito molto a livello economico del disastro. Sull’orlo del fallimento, la società è diventata pubblica.

Il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda ha scritto sul Washington Post sabato che il Giappone non si dimenticherà né dei quasi 20 morti nel disastro, né del sostegno ricevuto da tutte le nazioni del mondo dopo l’evento. Ha inoltre detto che il Giappone è “profondamente indebitato” e “per sempre riconoscente”.

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