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Isola del Giglio: 6 morti, 16 feriti. Grave rischio disastro ambientale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.01.2012

Costa Concordia dal porto GiglioSale a 6 il numero di vittime dell’incidente che ha coinvolto la nave da crociera Costa Concorida all’Isola del Giglio. Scende invece a 16  il numero dei dispersi: 10 sono turisti e 6 membri dell’equipaggio. Fra i turisti anche un bimba di 5 anni.

Le ricerche, condotte dai Vigili del Fuoco, dai  Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e dalla Fias (Federazione italiana attività subacquea) continuano ininterrottamente: una minaccia più grande infatti incombe su questo immane disastro. Le condizioni meteo stanno cambiando velocemente e questo potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.

Infatti la nave non si è inabissata perchè è appoggiata su una secca. Se il mare, con il peggiorare delle condizioni del tempo, la spostasse, la nave si inabisserebbe rendendo impossibili le ricerche e i soccorsi.

Ma un altro pericolo più grave incombe: l’aspirazione del carburante della nave richiederebbe almeno due settimane. Se la nave si inabissasse o si spostasse con violenza non è detto che non ci sarebbero perdite in mare con un conseguente disastro ambientale di proporzioni inquietanti, vista la viciananza con l’isola e visto che l’isola rientra in un’area protetta.

La Costa Corociere, intanto, prende le distanze dal capitano Schettino, accusandolo di non aver rispettato le norme di sicurezza dell’azienda: pare infatti che Schettino abbia comunicato con ritardo la vera portata dell’emergenza.

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  • SEBASTIANO scrive:

    Abbiamo assistito ad una tragedia del mare per superficialita’ , negligenza ed intollerabile condotta del comandante di una nave dove erano presenti oltre quattromila perosne .

    I media televisivi,giornalistici ,gli opinionisti ,si sono tutti cimentati nel condannare la persona che piu’ ovviamente e’ stato il responsabile .

    Ho letto e visto eloggi televisivi al comandante della guardia costiera che solamente per aver parlato telefonicamente in modo perentorio di comando e indignazione sul comportamento del collega che comandava la nave della Costa Crociere ,si e’ meritato l’appellativo di eroe …..

    ma ho aperto una riflessioine con me stesso :

    ad oggi nessuno degli organi che hanno commentato l’accaduto hanno evidenziato le responsabilita’ oggettive e soggettive dell’organo che e’ adibito al controllo in mare , la polizia di vigilanza del mare …… LA GUARDIA COSTIERA !!!

    Ho sentito nelle varie interviste che sono state rilasciate che la consuetudine del ” INCHINO DI SALUTO ” e’ una pratica utilizzata dai comandanti delle navi da crociera ,da tempo .
    Ho sentito le risposte della guardia costiera che a giustificazione hanno detto che era una pratica tollerata ma a certe condizioni !!!!!

    Non sono un esperto di mare , ma ho visto come lo spostamento delle grosse navi e’ monitorato dai radar delle capitanerie della zona e immaggino che navi di quelle dimensioni ,hanno dei percorsi stabiliti ,quasi come un percorso su binari ,quando si trovano in prossimita’ di porti, o di zone geografiche che ne obbligano il transito .
    Un po’ come gli aerei volano per cielo ma in percorsi segnati e controllati .

    Ma quindi…….chi controllava il percorso di questa enorme nave ?????

    Perche’ e’ sempre stato tollerato dalla guardia di Costiera un divieto che chiaramente e’ stato sempre ignorato.

    Potrei alargare la riflessione anche ad altri organi addetti al controllo in mare
    “GUARDIA DI FINANZA”CARABINIERI ” tutti a conoscenza di queste pratiche assurde ma da tutti ignorate.

    MA SE QUALCHE ORGANO DI CONTROLLO AVESSE POSTO IL DIVIETO SANZIONANDO CHI IN PASSATO NON LO AVESSE RISPETTATO….. OGGI PROPABILMENTE NON SI SAREBBE EVITATO QUESTO DISASTRO ????

    Se con la mia barchetta ,navigo vicino la costa , la guardia costiera mi blocca e esercita il suo compito di repressione con multe e varie snazioni.
    PERCHE’ QUESTO E’ STATO TOLLERATO SULLE GRANDI NAVI DA CROCIERA???
    Con piacere vorrei le considerazioni di altri lettori.

  • antonello Laiso scrive:

    Quando viene spettacolarizzata la realta’ spesso ci accorgiamo della fragilita’ degli errori umani,spesso quella fragilita’ che sembra non appartenere a nessuno viene fuori come la neve sciolta al sole.
    Non si vuole entrare nel merito della responsabilita’ del disastro della Concordia,anche perche’ tale responsabilita’ da come sono state descritte le cose sembra scontata ,del resto la magistratura conduce quell’ inchiesta sottesa a verificare quella realta’ dei fatti e la corrispondenza a quanto abbiamo appreso, a quanto si e’ detto,ovvero quell’ errore umano dovuto ad una manovra a rischio resosi reale.
    La posizione del comandante e quella che e,’ nota al di la di eventi particolari di concausa che hanno potuto creare quel disastro che a quanto pare sembra dovuto ad una sfida con il mare.
    L’ accostarsi come ad usanza di molte navi da crociera a quanto pare alle isole come per un inchino abbiamo appreso e’ una manovra non rara delle navi da crociera.
    Non possiamo asserire se il comandante dovesse stare a bordo come detto in quella telefonata andata in onda diverse volte sulle reti televisive, con la nave inclinata di tale grado anche non essendo esperti nel settore la logica ci dice da quelle foto e da quell’ inclinazione sarebbe stato impossibile stare a bordo . Certamente aveva il dovere morale e professionale di coordinare quei soccorsi all’ evacuazione. Giudicare una situazione grave quando questa non ci tocca come esseri umani e’ molto difficile,quando il panico prende il sopravvento abbiamo visto da un noto film anche suicidi in tali casi.

    Ci chiediamo pero’ come mai quell’ usanza dell’ inchino verso quell’ isola del giglio visto che era usanza, e visto che lo stesso comandante Schettino come ha ha dichiarato di averla fatta altre tre volte in passato non e’ stata mai sanzionata dalla capitaneria di porto come manovra estremamente pericolosa?
    Sulle autostrade vi sono gli autovelox per sanzionare pesantemente anche con ritiro della patente quel rischio implicito alla alta velocita’ e per mare?