Mentre continuano le operazioni di ripulitura della perdita in mare di migliaia di litri di olio combustibile avvenuta tre giorni fa nello scalo industriale di Porto Torres, la Procura della Repubblica di Sassari ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause e le eventuali responsabilità. Coinvolte decine di chilometri di coste nel sassarese, ora interdette alla balneazione. Si indaga, in particolare, per eventuale disastro ambientale, ma non risultano persone nel registro degli indagati. L’indagine è affidata al sostituto Paolo Piras.
Intanto, il presidente della regione invoca la green economy e si dice preoccupato della situazione in cui versa l’isola, non solo per l’evento in sè ma per la presenza di raffinerie sul proprio territorio. A tal proposito intende avviare un confronto con Saras, E.On e Eni.
Intanto, secondo la capitaneria di porto di Porto Torres, nei primi giorni della prossima settimana dovrebbero essere completate le operazioni di bonifica sulle spiagge, ed entro dieci giorni quelle in mare.
A Sorso, in particolare, si trova un’enorme quantità di olio combustibile.
Una nuova stima del combustibile finito in mare parla di circa 18 metri cubi, quasi il doppio rispetto alle prime ipotesi.