Venerdì 8 ottobre, giornale locale in prima pagina, due titoli:
1. Sospeso l’inserimento nelle case di riposo dei non autosufficienti convenzionati ASL.
2. Aumentano le tariffe di Casa Serena (una casa di riposo).
Il mio microcosmo è la Valsesia, in provincia di Vercelli, Piemonte. Una zona considerata ricca, perché fortemente industrializzata, soprattutto industrie meccaniche e qualche industria tessile di eccellenza come la Loro Piana.
E dunque ecco che leggo queste due notizie. In entrambi i casi i problemi sono ovviamente economici. Nel primo caso il blocco è momentaneo, perché la precedente Amministrazione Regionale (Bresso, area PD) aveva stanziato una somma che l’attuale Amministrazione Regionale (Cota, Lega e PDL) ha ridimensionato.
Nel secondo caso il problema è sempre economico, le tariffe sono tra le più basse e quindi saranno aumentate.
Nel migliore dei casi si parla comunque di tariffe che superano le pensioni minime di molti pensionati, soprattutto le donne che vivono di più e magari hanno fatto SOLO le madri e le casalinghe e si trovano appunto con la famosa minima.
Il problema degli anziani è drammatico, nel mondo occidentale.
Direi che in effetti quattro sono i grandi nodi:
(Non ho citato l’immigrazione, perché di migrazioni il mondo è nato e vivrà con buona pace di chi crede di essere di “razza pura” qualunque essa sia).
Ecco la miopia del mio microcosmo dove evidentemente il problema degli anziani è poco sentito, perché ancora ci sono figli e soprattutto figlie e badanti che se ne occupano, è però sintomo d’un problema che scoppierà quando molti della mia generazione (ho 49 anni) spesso single, spesso senza figli saranno vecchi, senza strutture ad accoglierli, senza pensione per pagarsi rette minime figurarsi quelle proposte oggi, senza nemmeno le badanti giacché i paesi da cui provengono sono in via di sviluppo e chissà chi vorrà fare un lavoro così ingrato.
Non che abbia soluzioni pronte, pongo il problema; potei dire che questa è un’area di investimento, credo, ma quanti anziani agiati ci saranno? È un’area dunque che non compete ai privati ma allo stato, un problema che, con le donne in pensione a 65 anni, si farà più acuto.
Immagino una società assurda, ma non improbabile ahimè: con pochi sparuti bambini (se saranno di più sarà solo merito degli “stranieri”) che staranno sulle strade perché gli asili non basteranno per tutti e nugoli di vecchi nei giardinetti, mummificati, magari morti lì, oppure case maleodoranti di cadaveri di vecchi morti (davanti al televisore) e dimenticati da tutti.
Mica male, che mi sia svegliata storta stamattina? O potrebbe esserci un piccolo seme profetico in quel che scrivo?