Sull’incontro nazionale sui parchi svoltosi a Roma l’11 e 12 dicembre avremo modo di dire la nostra più approfonditamente con gli amici del Gruppo di San Rossore che sono intervenuti nelle due sessioni.
Quello che può essere detto subito sulla base dell’apertura del ministro Orlando è che finalmente per i parchi e le aree protette si sta girando pagina.
Questo è il preciso e chiaro significato della dichiarazione ‘E’ finita la stagione dei parchi enti inutili e fabbrica di poltrone’ il famigerato ‘poltronismo’ di cui li accusò la Prestigiacomo. Essi oggi ritrovano il meritato riconoscimento come laboratori della tutela e gestione ecosostenibile del territorio e dell’ambiente. Un ruolo che è stato mortificato ed emarginato negli ultimi anni facendo ricadere sulla legge responsabilità e inadempienze inconfondibilmente ed esclusivamente politiche e culturali.
Li si è accusati di miopia, conservatorismo e dogmatismo ambientalista di vecchio stampo per aprirne la gestione istituzionale a interessi di categoria che ne snaturano le funzioni come si può vedere dai testi in discussione al senato.
Con questa assemblea i parchi ritrovano e riconquistano la scena in un momento peraltro importante per le politiche di governo che dovranno finalmente aprirsi a nuove politiche ambientali per il suolo come per il paesaggio dopo i troppi disastri che affliggono il paese.
C’è da augurarsi quindi non solo che l’incontro di Roma avvii davvero e concretamente la svolta preannunciata ma anche chi sul piano politico –istituzionale e pure associativo è stato finora a questo brutto gioco cambi registro. Non può non colpire, ad esempio, tra i tanti guai, assenze e latitanze che dal mondo dei parchi da tempo ormai non vengano proposte idee che associazioni come l’ANCI sanno elaborare, presentare e sostenere con vigore e senza manfrine. Come colpisce e impone qualche rapida correzione che la struttura tecnica ministeriale confermi anche nell’incontro romano palesi inadeguatezze. Come Gruppo di San Rossore continueremo sulla base anche dei contributi raccolti nel Quaderno presentato alla Sapienza di Roma a fare la nostra parte.
l’albero vuole professionalità e amore, stima e gratitudine contro l’effetto serra e diciamogli grazie.