Quella dei sistemi fotovoltaici off-grid, quegli impianti indipendenti dalla rete elettrica, è una tecnologia che si sta sempre più imponendo al di là degli usi industriali, anche per le utenze domestiche. Si può leggere sul sito della tedesca SMA Solar Technology, azienda leader nel campo degli inverter fotovoltaici: “Con questa tecnologia intelligente SMA definisce nuovi standard per un approvvigionamento economico e orientato al futuro che si basa su energie rinnovabili”, spiega Roland Grebe, Chief Technology Officer di SMA. “Oltre a Sunny Boy Smart Energy, il primo inverter con accumulo integrato disponibile fin da subito, ci siamo focalizzati sull‘integrazione della mobilità elettrica e di pompe di calore: è proprio la combinazione fra gestione energetica intelligente con SMA Smart Home e un’infrastruttura di carica a consentire un aumento dell‘autoconsumo e una riduzione dei costi energetici. Si profilano dunque opportunità interessanti sia per l’industria che per le abitazioni private”, spiega Grebe.
Nella fattispecie che tipo di ripercussioni può avere? In realtà implica la possibilità di autoprodursi l’energia con il fotovoltaico, che però dovrà poi essere immagazzinata in un sistema di accumulo, in una batteria, consentendo a chi ne fa uso di uscire fuori dalla rete elettrica. Le batterie infatti consentono sì l’accumulo durante il giorno di energia prodotta dal fotovoltaico in misura maggiore rispetto all’utilizzo immediato, permettendone l’impiego successivo nelle ore notturne in cui l’impianto produce di meno, rendendola disponibile in maniera costante, con ingenti ricadute in termini di risparmi in bolletta. In questo modo la propria abitazione si “emancipa” dalle grandi compagnie elettriche e dal petrolio.
Pannelli fotovoltaici, inverter, batterie sempre più efficienti con un accumulo di energia maggiore dell’effettivo utilizzo, tutto questo consentirebbe già adesso l’autonomia energetica della propria casa, ma di fatto ancora non avviene seppur i benefici in termini di risparmi sulle bollette sarebbero consistenti. Utilizzando le tecnologie off-grid infatti sarebbe possibile arrivare a produrre per l’autoconsumo una quota pari al 60% di quanto viene consumato nelle nostre abitazioni, lasciando la copertura del 40% rimanente al fornitore scelto.
Il fatto però è che nonostante gli evidenti benefici questo tipo di sistemi stenta ancora ad imporsi definitivamente. Il perché deve essere ricercato nell’elevato costo delle batterie, che siano esse al piombo acido (con un’efficienza energetica del 75 – 80%), ad alta temperatura (con efficienza energetica del 85 – 90%) o agli ioni di litio (con efficienze energetiche maggiori del 90%) purtroppo oggi richiedono ancora troppi anni per ammortizzare l’investimento. Anche se sembrerebbe che i prezzi stiano lentamente scendendo, anche perché si stanno sempre più diffondendo pacchetti “all inclusive” (i pannelli fotovoltaici, l’inverter e l’accumulo), che presentano il vantaggio di essere una tecnologia composita studiata per lavorare insieme, garantendo conseguentemente le massime prestazioni e il massimo risparmio.
La difficoltà del settore consiste anche nel fatto che questa tecnologia che prevede l’autoproduzione e l’autoconsumo risulta “scomoda” sia per le grandi aziende energetiche che vedrebbero diminuire del 60% le vendite di energia elettrica sia per la stato che incassa le tasse per ogni kWh di energia comprata.