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Con l’immaginazione si può

Scritto da Maria Rosa Pantè il 19.08.2013

Con l’immaginazione si può. Plano sulle coste italiane, volando le vedo tutte, a velocità pari a quella della luce faccio il periplo della Penisola. Le coste sono belle, sono tante, sono piene di gente.

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Su una roccia vedo una donna che prende il sole. Improvvisamente si alza, agita le braccia, saluta qualcuno. Ma chi… ehi cos’è questo? Un aereo, non segnalato per giunta, non sono segnalata nemmeno io del resto. Chi può vedere un volo immaginario? Ma questo è reale, mi spinge quasi via. Un piccolo aereo con una coda, uno striscione, c’è scritto Forza Italia, Forza Silvio. Ah, ma allora quella è la mia coetanea (sigh) la Pitonessa Santanché.

La saluto anch’io, anche se so che non mi vede, la trovo così buffa, così buffa che delle volte mi fa tenerezza e sempre, praticamente sempre mi fa ridere. Mi guardo intorno, vedo altri aerei uguali con la stessa coda. Ma dalle spiagge quasi nessuno, poveretti, li saluta o li segue con gli occhi. Tutti quelli che possono sulla spiaggia si divertono, dimenticano per un po’ la crisi, si rilassano. Beh quasi tutti e in quasi tutte le spiagge. In un’altra, ora sono in Sicilia, la terra di mio padre, i bagnanti hanno cessato di prendere il sole, stanno soccorrendo stranieri sbarcati fortunosamente sulla spiaggia.

Fanno una catena umana, aiutano le persone stremate dalla traversata, gli stranieri sono uomini, ma tante donne e tanti bambini. Anche i soccorritori sono uomini, donne  e bambini…

Fa tenerezza quella donna che ha i guanti, ma tiene in collo una bimbetta. I guanti che riparano? La bimba si affida fiduciosa alla donna, si abbandona tutta su di lei. Sono un tutt’uno: madre e figlia, bianca e nera, italiana e straniera. Forse fra qualche anno italiana e italiana. O magari europea ed europea. O addirittura donna e donna. O ancora meglio essere vivente femminile ed essere vivente femminile. Infine addirittura vita e vita…

Ma ora sono stanca di volare anche se solo col pensiero, mi sento tranquilla: al mondo non ci sono solo buontemponi che sprecano risorse, tempo e inquinano per difendere un condannato, ma anche persone che accolgono, aprono le braccia e abbracciano chi soffre, chi ha bisogno, chi chiede aiuto.

Grazie, è bello scrivere cose così, cose buone!

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  • Zineb scrive:

    Bellissimo…

    Io vorrei tanto aiutare ma da sola non basto, in questi giorni mi piange il cuore per l’Egitto, per questo paese stupendo distrutto dalla guerra sangue e dolore…

    Ah come sta andando il mondo!!!