Gaianews

Il presidente di Federparchi scrive a Napolitano contro smembramento del Parco dello Stelvio

Scritto da Federica di Leonardo il 24.01.2011

Il presidente della Federparchi, Giampiero Sammuri, si rivolge con una lettera al Presidente Napolitano affinchè riconsideri la promulgazione del Decreto Legislativo sul Parco Nazionale dello Stelvio.

Il Parco infatti, dopo il decreto approvato con un accordo fra tra il governo Berlusconi e il partito dell’Alto Adige Sudtiroler Volkspartei (Svp), in cui merce di scambio era l’astensione nel voto di fiducia del 14 dicembre scorso in cambio dell’autonomia dell’Alto Adige sulla gestione del loro pezzo di Stelvio, rischia di essere smembrato.

Sarebbe la prima volta che questo succede ad un Parco Nazionale, perdendo quindi la sua essenziale caratteristica di “nazionalità”  e perdendo in questo modo coesione rispetto agli attacchi esterni dei territori locali, che mal gradiscono le limitazioni imposte dalla necessità della salvaguardia dell’ambiente.

Inoltre, la frammentazione comporterà nuova burocrazia e difficoltà di coordinamento.

Queste ed altre, non ultima la creazione di un pericolosissimo precedente, le motivazioni nella lettera  del Presidente di Federparchi  Sammuri, che riportiamo interamente.

Il rischio è che uno dei Parchi più antichi, con una biodiversità fra le più ampie in Europa, perda il suo valore a causa di interessi locali e a breve termine.

Ecco la lettera:

Signor Presidente,

è con trepidazione e viva preoccupazione che, a nome della Federazione dei Parchi, vengo a sottoporre alla Sua attenzione alcune riflessioni relative ad un nuovo e grave problema che investe il già tribolato sistema dei nostri parchi naturali. Il problema è quello determinato dal Decreto Legislativo sulla gestione del Parco Nazionale dello Stelvio, che Le viene sottoposto dal Governo per la firma.

Premetto che a tali riflessioni non sono estranee valutazioni politiche e di merito, che riguardano la possibilità concreta che, con la trasformazione degli organi di amministrazione del Parco e la diversa responsabilizzazione dei soggetti istituzionali in campo, possa essere assicurata la indispensabile gestione unitaria di un patrimonio naturale nazionale come lo Stelvio. Un indebolimento delle capacità gestionali, cioè in sostanza tanto delle azioni di tutela quanto di quelle di sviluppo compatibile, è sicuramente preventivabile e non può certamente essere un risultato atteso e gradito alla comunità nazionale.

Ma, pienamente consapevole e rispettoso delle Sue prerogative, l’argomento di fondo che intendo esporLe è riferito alla sostanziale contraddizione del Decreto in questione rispetto alla legge quadro sulle aree protette (394/91). La denominazione di Parco Nazionale assegnata ad un ente non rispondente alle prescrizioni di legge e, anzi, da quelle prescrizioni molto distante in punti qualificanti, introdurrebbe un precedente inaccettabile. Inaccettabile e comunque pericoloso, se si hanno a mente le situazioni degli altri Parchi nazionali e in particolare di quelli che interessano territori di Regioni a statuto speciale.

Disponibili a mettere in campo la nostra esperienza per trovare insieme nuove forme di gestione che garantiscano unitarietà e nello stesso tempo maggior efficienza ed efficacia nella gestione. E’ con deferenza dunque che attendiamo le Sue determinazioni sull’argomento, con la speranza che esistano i presupposti che Le consentano di operare per evitare una situazione che consideriamo, come spero di aver dimostrato, di danno per la gestione ambientale.

Con fiducia e massima considerazione,

Giampiero Sammuri

Presidente della Federazione Italiana

dei Parchi e delle Riserve naturali – Europarc Italia

© RIPRODUZIONE RISERVATA