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AIDAP domani a Roma: c’è una politica per le Aree Protette?

Scritto da Federica di Leonardo il 12.04.2012

Da mesi il dibattito sulla riforma della legge quadro sui parchi, la 394/91 coinvolge le parti in causa, ma appare farraginoso e confuso. Le associazioni ambientaliste e quelle del personale dei parchi si dicono contrarie alla riforma. Federparchi, al contrario lavora alacremente ad una formulazione approvabile. Il Ministro Clini con le ultime dichiarazioni a Panorama sulla “privatizzazione mite” dei parchi non aiuta a chiarire la situazione.  Domani al Parco dell’Appia Antica si terrà l’assemblea di AIDAP ( Associazione Italiana dei Direttori e dei Funzionari delle Aree Protette). L’assemblea si riunisce al pomeriggio per il rinnovo delle cariche.

Alla mattina AIDAP ha organizzato una tavola rotonda sul futuro delle aree protette dal titolo significativo “Italia 2012: c’è una politica per le Aree Protette?”.

La tavola prevede gli interventi di Antonio D’Alì, presidente commissione ambiente del Senato, Angelo Alessandri, presidente commissione ambiente della Camera dei Deputati e di rappresentanti di tutte le forze politiche (PD, PDL, Rifondazione Comunista, Sel, API, Verdi, Lega Nord), del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, del segretario generale della Fondazione Symbola Fabio Renzi, di Antionio Cianciullo. La tavola rotonda sarà moderata da Simonetta Lombardo.

Gli inteventi programmati sono quindi di carattere politico e c’è un perchè. La discussione sulla riforma della legge quadro sui parchi, secondo molti, ha visto scarsamente collegato il mondo dei parchi, di coloro che nei parchi ci lavorano, con i politici che invece da mesi discutono e si apprestano a varare una micro riforma che però non vede affatto d’accordo le parti in causa.

I punti caldi della riforma sono la composizione dei consigli direttivi, il ruolo del direttore in relazione a quello del presidente,  l’autofinanziamento dei parchi attraverso attività di dubbia attinenza con la mission dei parchi, la conservazione degli habitat naturali, e la gestione delle specie alloctone: connessa a quest’ultima, la normativa sulla caccia.

Molteplici sono le voci che dissentono sui contenuti della riforma: WWF, LIPU Italia Nostra, FAI, AIGAP, AIDAP, Associazione 394 e AIGAE. Federparchi in netta controtendenza  conduce da mesi un dialogo con i senatori che producono subemendamenti alla riforma.

Molti si chiedono se una riforma di questo genere allo stato attuale dei fatti sia l’azione più urgente e necessaria: i parchi subiscono da anni un taglio ai finanziamenti tanto che molti hanno ridotto  le attività a quelle strettamente indispensabil. Nonostante questo a volte ugualmente mancano i soldi per la benzina dei mezzi o per pagare le bollette. All’ordine del giorno denunce di direttori e personale che non sanno come continuare a gestire le attività minime con risorse tanto limitate. L’ultima è quella del Direttore del Parco del Circeo Giuliano Tallone.

A far da sfondo a questa già complessa situazione le ultime dichiarazioni del Ministro Clini in un’intervista a Panorama, decisamente criticate da molti, hanno contribuito a creare un quadro che non pare rappresentare alcun disegno o progetto.

Con queste premesse la domanda che dà il titolo alla tavola rotonda appare più che opportuna.

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