Con una lettera inviata la Presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, LIPU e WWF prendono le distanze da Federarchi, alla vigilia del Congresso Nazionale che si è svolto nei giorni in Maremma.
I motivi sembrano essere essenzialmente due: la trasformazione di Federparchi da
da associazione di promozione sociale in quella che viene definita un’Associazione di categoria, e le divergenze sulla modifica della legge quadro sui parchi.
Spiegano Stefano Leoni e Fulvio Mamone Capria, Presidente WWF Italia e Presidente LIPU – Birdlife Italia: “Le nostre Associazioni hanno sempre operato per promuovere nel nostro Paese un sistema efficace ed efficiente di Parchi e Riserve naturali quali strumenti per la conservazione della biodiversità, sostenendo con convinzione in qualità di associati l’operato della Federparchi.
Nell’ultima Assemblea straordinaria Federparchi ha infatti assunto la veste
giuridica di Associazione di categoria, una decisione non solo formale dettata
da motivazioni di carattere gestionale, ma sostanziale rispetto alla dichiarata
volontà dell’Associazione di essere riconosciuta come soggetto istituzionale di
rappresentanza degli Enti gestori delle aree naturali protette, così come
esplicitato nel documento alla base del VII Congresso della Federazione.
“LIPU e WWF esprimono una perplessità di fondo sull’opportunità della
trasformazione di Federparchi da associazione di promozione sociale in quella
che viene definita un’Associazione di categoria, costituita essenzialmente da
soggetti vigilati dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni, che ne nominano
anche i vertici, con il rischio evidente di conflitti e contrapposizioni di
difficile soluzione e non utili per una maggiore efficienza ed efficacia del
sistema delle nostre aree naturali protette.
“Del resto gli elementi di criticità nelle nostre relazioni con Federparchi
degli ultimi mesi del 2011 a seguito delle note, pubbliche divergenze sulle
modalità e contenuti del processo di riforma della Legge quadro sulle aree
naturali protette, in discussione nella Commissione Ambiente del Senato, sono
anche il segno di un differente orientamento, non solo di natura politica, ma
anche sul diverso ruolo che s’intende assegnare alle aree naturali protette.
“Le nostre Associazioni non considerano intoccabile la legge quadro, che hanno
storicamente sostenuto e difeso chiedendo una coerente applicazione agli Enti
Parco e alle Regioni nei suoi venti anni di esistenza.
I presidenti rilanciano inoltre la necessità di avviare un più approfondito confronto sulla 394 che tenga conto di “tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati, sullo statodi attuazione della legge quadro, sui suoi punti di forza e debolezza, eprocedere nella prossima legislatura ad una riforma organica che tengaeffettivamente conto dei nuovi paradigmi e standard della conservazione della natura definiti a livello internazionale e non con interventi di modifica
parziali, limitati ad alcuni aspetti della governance e della gestione
faunistica, come previsto nelle proposte di riforma oggi in discussione nella
Commissione ambiente del Senato.
ben detto e ben fatto