In una proposta di legge presentata il 16 novembre scorso, il consigliere del PDL Pier Ernesto Irmici propone l’abrogazione degli Enti Parco regionali del Lazio che sarebbero sostituiti dai relativi comuni di appartenenza.
Perciò le aree naturali protette sarebbero gestite direttamente dai comuni e i parchi regionali verrebbero liquidati e chiusi.
Le motivazioni addotte alla proposta di legge sono le seguenti: “Il parco risulta una figura obsoleta, inidonea a soddisfare i parametri di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa”.
Nella legge si prevede che le aree afferenti a più comuni siano gestite da un’unione dei comuni. Ai comuni e alle unioni dei comuni sarà data, secondo la proposta, la possibilità di “procedere agli aggiornamenti e alle variazioni dei piani delle relative aree naturali protette così come previsto dall’articolo 26 della legge regionale 29/1997. allo scopo di rendere le perimetrazioni maggiormente confacenti alle esigenze amministrative e alle diverse vocazioni territoriali”.
Tutto il personale delle aree protette sarebbe “censito” dal commissario liquidatore e passerebbe alle dipendenze dei comuni di riferimento.
Che i parchi regionali del Lazio siano in grandi difficoltà è un dato di fatto.
Ma ricordiamo che molte della aree protette della regione Lazio da molti mesi non ricevono dalla regione finanziamenti che dovrebbero consentire le funzioni essenziali (pagare le bollette o la benzina dei mezzi). Inoltre, la gestione è ulteriormente farraginosa a causa del commissariamento della maggior parte dei parchi, che dipende da un cattivo funzionamento del meccanismo delle nomine che prevede la partecipazione anche della regione.
Un’ultima riflessione che rubiamo al commento di un nostro lettore: far gestire le aree protette ai comuni, non sarà come dire alla volpe di guardare le galline?
Di male in peggio, complimenti al Consigliere Irmici!
PAZZI!
Solo una banda di pazzi (e delinquenti) come quella oggi al governo della Regione Lazio poteva proporre, dopo il vergognoso piano casa, una idea così assurda ed anacronistica. Invece di rafforzare il concetto che le aree protette debbano essere gestite da specialisti sempre più qualificati pensano di “tumularli” affidandone la gestione ai comuni. Pazzi loro e chiunque ne vorrà seguire le orme!!!
La proposta di legge sulla Distruzione delle Aree Protette del Lazio avanzata da un unico consigliere ( tale Imrici), per fortuna, è, ancora, soltanto una proposta. Visto che è stata portata in Commissione il 16 novembre u.s e non è stata neanche presentata come emendamento alla legge Finanziaria per il 2012, questo se non mi tranquillizza certamente mi fa sperare che non si arrivi a quello che questo consigliere o chi per lui vuole anche perché la regione lazio ha approvato il passaggio definitivo di tutto il personale delle aree protette nel Ruolo della Giunta. Quindi la proposta del Consigliere di passare, a domanda, il personale degli Enti Parco ai Comuni è stata solennemente smentita. Resta in piedi il progetto di ridisegnare le aree protette secondo le “esigenze amministrative” che poi sappiamo tutti quali sono le esigenze o meglio gli appetiti famelici in ballo soprattutto nelle aree protette intorno a Roma.
Quindi il mio augurio per il 2012 è che la proposta Imrici affoghi miseramente, come mi auguro che non veda mai la luce la proposta di due consiglieri regionali di minoranza che vuole affidare la gestione delle aree protette alla Università Agrarie.
I Parchi e le Riserve regionali tutelano valori che sono di importanza regionale, nazionale e spesso internazionale. Al loro interno sono spesso presenti Siti di Importanza Comunitaria, tutelati da normativa europea che prevede sanzioni economiche in caso di mancato rispetto. Se è vero che la gestione degli Enti Parco è stata finora per molti aspetti lacunosa è perché si è dato troppo poco peso alla conservazione della natura rispetto agli altri interessi e particolarismi. Quindi per superare il problema, che obiettivamente c’è, occorreva semmai potenziare gli Enti, sottolineandone la vocazione conservazionistica e rafforzando gli uffici tecnici, mentre delegare ai Comuni non farà altro che peggiorare le cose, mettendo in mano a persone ignoranti e di limitate visioni (non voglio nemmeno entrare nel merito della malafede) un patrimonio collettivo di inestimabile valore, e caricando i già precari bilanci comunali di un onere che non possono sostenere e che non è nemmeno giusto che sostengano, visto che il bene è di interesse collettivo notevolmente superiore.
Mettere le aree protette in mano ai Comuni significa renderle un potentissimo strumento per esercitare il potere reale delle amministrazioni locali; clientelismo, corruzione, collusione, truffe e simili troverebbero terreno fertile proprio nei parchi per mano dei Comuni. Non dimentichiamo che l’unico sindaco che si è battuto per l’ambiente, Angelo Vassallo, presidente della Comunità del Parco Nazionale Cilento e Vallo di Diano, è stato assassinato perchè non si piegava al clientelismo e alla corruzione. Questo sono le amministrazioni locali, clientelismo e corruzione, è inutile negarlo o fingere che non sia così, e questo diventeranno le aree protette passando in mano ai Comuni. Complimenti alla Polverini e al suo gruppo di riformatori: siete egregi rappresentanti degli interessi dei palazzinari del Lazio, tutti più o meno legati alla mafiopoli laziale.
Per la giunta Polverini i parchi sono obsoleti. A quanto pare sono invece all’ordine del giorno l’abusivismo, il caos urbanistico, il degrado ambientale, e, temo, anche l’ignoranza. Il Lazio passerà dunque all’avanguardia diventando la prima regione europea senza parchi: Viva il progresso!
La lotta per la tutela della natura non finisce mai! Riprendiamo le armi e facciamo quadrato, giovani e vecchi ragazzi! Mountain Wilderness non abbandonerà i Parchi ( anche se sono oggettivamente mal gestiti) in mano alla avida demagogia delle amministrazioni comunali e alle mire certamente disoneste del partito della Polverini.
si come no..ci provassero a farlo.. complimenti a chi l’ha votata…davvero complimenti
al peggio non c è mai fine
Un po’ per volta la Polverini mostra il suo vero volto.
I Parchi sono un bene da tutelare con la massima cura perchè dentro c’è il nostro futuro.
Ah si. Questo sarebbe un modo per dare spazio ad abitazioni e strade. Mbeh, dopo il commissariamento è la fine giusta, per loro. Secondo loro sono forme obsolete. Ma come, dare ai comuni anche questo impegno significa sotterrarli. Poi andrebbe istituita una nuova forma d’assessore ma loro direbbero che basterebbe l’assessorato all’ambiente. Ma un’ufficio competente e relativo dipartimento. A me sembra solo una proposta per consumae territorio.