Gaianews

Parchi Lazio: altre voci contro le proposte di riforma

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.04.2012

Parco regionale della Riviera d'Ulisse: spiaggia di Sant'Agostino

In queste ore si riunisce la Commissione Ambiente della Regione Lazio per discutere due proposte di riforma delle aree protette regionali, dei consiglieri Irmici e Bucci. Le proposte vorrebbero nel primo caso far gestire le aree protette dai comuni e nel secondo affidare la gestione di tutte le aree ad un solo consiglio di amministrazione.

Già ieri l’associazione ambientalista ALTURA aveva espresso grande preoccupazione per le sorti delle aree protette laziali.

Oggi anche Italia Nostra e il Gruppo di San Rossore, con le osservazioni di Renzo Moschini, rilanciano la preoccupazione per una politica, quella della Giunta Polverini, che poco o niente ha coinvolto i soggetti in causa in una discussione sul futuro della conservazione nel Lazio.

“Non si può dire che l’amministrazione regionale si sia preoccupata di pubblicizzare e di sottoporre al pubblico scrutinio con i tempi dovuti proposte così radicali. Siamo ben lontani dall’amministrazione partecipata dei paesi civili.” afferma Italia Nostra.
E continua “Particolarmente preoccupante è il testo della proposta di Irmici, che mostra di fatto di ignorare le ragioni stesse dell’esistenza dei parchi. La conservazione e la razionale valorizzazione del paesaggio e della biodiversità non sono infatti obbiettivi di carattere locale, e non possono essere gestiti dai comuni, che spesso sono poveri e spopolati,  e non hanno modo di procurarsi nemmeno le competenze necessarie più elementari.

“La proposta di Irmici è preceduta da una relazione di poche righe, nella quale, come unica motivazione, si legge che gli attuali enti di gestione  “del “parco”” sarebbero “una figura obsoleta, inidonea a soddisfare i parametri dell’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa”.  Sulle finalità dei parchi e su quali siano i criteri di efficienza ed efficacia, nemmeno una parola.  Sembra ovvio concludere che le finalità della proposta siano di tutt’altra natura.

“Accettare la proposta Irmici di smantellamento della preziosa rete regionale dei parchi sarebbe un passo assai grave per l’attuale amministrazione, la cui immagine è già fortemente compromessa dalla vicenda della gestione delle discariche e dalle manifesta incapacità di gestire il crescente caos urbanistico.
Chiediamo pertanto ai consiglieri e alla giunta regionale di aprire un pubblico dibattito, aperto alla cittadinanza e alle diverse associazioni, che permetta una soluzione ponderata e partecipata.

Sulla stessa linea Renzo Moschini afferma : “Apprendiamo che il Consiglio regionale è chiamato a discutere ben 3 proposte di legge di cui quella che reca il nome di Irmici,  dopo avere definito i parchi entità di gestione ormai obsolete, li sbaracca per passare a Unioni di comuni come se potessero fare quel che la legge nazionale e regionale ha affidato agli enti parco.”

“Le unioni comunali ” spiega Moschini “possono gestire competenze che appartengono ai comuni o delegabili dalla regioni, ma non quelle degli enti parco. Le funzioni e le finalità di un parco può gestirle solo e soltanto un parco punto e basta che non ha eredi o controfigure. Insomma il Lazio si appresta a mandare in soffitta i suoi parchi regionali. La Polverini si era già segnalata per i porticcioli previsti come funghi ma anche per i campi da Golf. Ora ha ingranato la marcia per mandare in pensione i suoi parchi. Il tutto naturalmente all’insegna della lotta agli sprechi.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA