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Parchi: il Ministero dell’Ambiente lancia la contabilità ambientale e fa il punto sulla governance delle Aree protette

Il Ministero dell'Ambiente la prima contabilità ambientale per i Parchi. Il progetto, che dovrà essere portato a termine, è il primo nel suo genere. Inoltre il Ministeroha illustrato quando fatto finora per migliorare la governance delle aree protette

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.03.2013

L’Italia è il paese in Europa con la maggiore varietà di specie viventi e la maggior parte di queste si trovano nei suoi 23 parchi nazionali. Per contabilizzare il patrimonio ambientale tutelato dai parchi il Ministero dell’Ambiente ha realizzato lo studio “Parchi nazionali: dal capitale naturale alla contabilità ambientale”.

Sono ben 56mila le specie animali presenti in Italia: secondo i dati del ministero “il 98% sono insetti e altri invertebrati; i mammiferi sono rappresentati da ben 118 specie diverse. Tra le piante, le foreste più significative dei parchi nazionali sono faggete e querceti, che danno un valido contributo alla lotta contro l’effetto serra. Il progetto secondo il Ministero è di particolare valenza perchè per la prima volta “in Italia viene censita la ricchezza di piante, animali, ecosistemi, paesaggi contenuti nei 23 territori presi in esame”. 

Parchi

 Il Ministro Corrado Clini ha spiegato che questo progetto si inserisce in una più ampio contesto che è quello della Strategia nazionale della biodiversità (2011-2020), che a sua volta collega la nostra politica ambientale a quella internazionale.

“Nel contesto della Strategia – scrive il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, nella presentazione della pubblicazione – è stato definito un sistema di ‘contabilità ambientale’ nelle aree protette a partire da una ricognizione integrata e coordinata del patrimonio naturalistico noto e presente nei nostri parchi nazionali. Il risultato è di rilievo: i parchi nazionali sono rappresentativi delle peculiari ricchezze naturalistiche del nostro Paese e il livello di conservazione e salvaguardia naturale nei nostri parchi è concreto ed effettivo, maggiore rispetto alla aree non tutelate”.
“Ed è un risultato importante – conclude il ministro – perché l’emergenza dei cambiamenti climatici richiede di rafforzare ed estendere la ‘resilienza’ dei sistemi naturali. E perché la crisi economica ci impone di adottare nuovi modelli basati sulla conservazione e valorizzazione efficiente delle risorse naturali, che sono il nostro ‘petrolio’”.

Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di esperti provenienti da diversi ambiti:  dal mondo scientifico, universitario, di Federparchi, del Corpo Forestale dello Stato e del Ministero.

Insieme questi ricercatori hanno messo insieme e analizzato tutti i dati disponiibili sulle aree protette. Dalla ricerca emerge che pur occupando il 4,8% del territorio i parchi ospitano il 12,8% degli habitat,  il 12,8% di diversi habitat,  il 36% delle foreste, il 18% di rocce e grotte il 28% delle torbiere e paludi ,  il 21% delle specie di flora e il 67% delle specie di fauna tutelate

Ma a cosa servono queste aree in termini di beni e servizi ecosistemici, quei servizi che la natura ci fornisce “gratuitamente”?

“Nei territori dei soli Parchi vengono accumulate 5,1 tonnellate di carbonio” si spiega nella nota, “e in più per ogni ettaro di superficie rispetto al territorio nazionale (6 tonnellate nel 2020): alcuni boschi hanno una capacità di accumulo doppia rispetto alla maggior parte degli altri habitat. Le faggete contribuiscono per il 21% del carbonio totale stoccato contro la superficie dell11%.”

Inoltre i parchi frenano il consumo di suolo; a livello nazionale, circa il 17% dei boschi si è trasformato in superfici artificiali, mentre nei Parchi la percentuale è ridotta (4,5%), grazie alla gestione degli Enti Parco.

parchi

La governance dei parchi

Il Ministero ha poi dato conto di ciò che si sta facendo nell’ambito della Governance dei parchi. Come si legge nella nota “Per i parchi nazionali si è ripristinato un rapporto di sereno confronto con le Regioni in merito alle nomine e alla governance: nessun conflitto istituzionale è in corso con nessuna Regione in merito alle nomine nei Parchi nazionali.”

Infatti, “Sono state affrontate e risolte le gestioni commissariali dei Parchi nazionali, pervenendo alle nomine condivise di 9 Presidenti” (…) “Inoltre, sono stati nominati 4 Commissari straordinari” (…)  senza conflitti con le Regioni eil Ministero promette inoltre che “Con la riapertura delle Camere, il Ministero si attiverà per nominare con la massima celerità anche i Presidenti dei predetti Parchi.”

Un altro passo avanti è stata l’adozione del DPR di riordino dei Consigli Direttivi, deliberato nell’ultimo Consiglio dei Ministri dopo quattro anni di istruttoria. 

 Inoltre, come riportato nella nota, il Ministero si è impegnato con successo per:

– Mantenere e aumentare le risorse finanziarie destinate alle aree protette nazionali (80 MEuro nel 2012, con una previsione di aumento all’incirca del 4% nel 2013);

– Ripristinare l’indennità di funzione dei Presidenti dei Parchi;

– Avviare una conoscenza unitaria e sistemica del patrimonio naturalistico custodito dal sistema dei Parchi nazionali italiani;

– Realizzare la prima direttiva ministeriale indirizzata al sistema dei Parchi nazionali per indirizzarne l’impiego delle risorse finanziarie ad una conoscenza aggiornata degli ecosistemi e per politiche attive e di sistema a tutela della biodiversità ivi custodita;

In esito alla direttiva gli Enti parco per la prima volta hanno presentato le loro proposte di azioni per la conservazione della biodiversità in un’ottica di sistema, infatti, i parchi raggruppati nei 4 ambiti ecoregionali hanno sviluppato tematiche congiunte così individuate:

– 2 “azioni di sistema trasversali”, interessanti contemporaneamente più ambiti territoriali

– 7  “azioni di sistema”, relative ai singoli ambiti.

– 15 “azioni complementari”alle azioni di sistema, specifiche per singolo parco. 

Il WWF, in un comunicato,  ha salutato positivamente le azioni di governance dei parchi “Per il WWF sono due buone notizie, attese da tempo, che ridanno ossigeno al sistema dei Parchi nazionali. L’annunciato aumento delle risorse per la gestione dei Parchi nazionali, in un momento di crisi economica caratterizzato da tagli alla spesa pubblica su tutti fronti, è un segnale importante per il futuro delle nostre aree naturali protette. Importante anche la notizia del via libera al riordino dei consigli direttivi dei Parchi nazionali, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri. Si attende adesso solo la pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica che renderà esecutivo il provvedimento.

“Due risposte tempestive alle preoccupazioni evidenziate questa mattina dal WWF dopo la presentazione della prima contabilita’ ambientale dei Parchi nazionali che inducono all’ottimismo per il necessario rilancio del ruolo dei nostri parchi nazionali.”  ha concluso il WWF nel comunicato.

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