Ieri circa 200 persone hanno manifestato di fronte al Ministero dell’Ambiente contro i tagli ai Parchi Nazionali.
Sono stati accolti da Renato Grimaldi, direttore generale della Direzione per la protezione della natura, i dipendenti dei parchi che ieri hanno protestato davanti al Ministero dell’Ambiente contro gli ennesimi tagli che comporterebbero la perdita di 60 posti di lavoro e metterebbero in ginocchio molti dei 23 parchi nazionali.
Alla manifestazione hanno partecipato circa 200 persone provenienti da diversi parchi nazionali e delle associazioni ambientaliste.
Una delegazione, che è stata ricevuta da Fabrizio Penna, capo della segreteria del Ministro, e da Renato Grimaldi, direttore generale della Direzione per la protezione della natura, ha consegnato un documento di sintesi delle motivazioni della manifestazione, con il quale è stato chiesto al Ministro Corrado Clini, di “adoperarsi per il raggiungimento di alcuni fondamentali obiettivi, riconoscendo la specificità dei Parchi nazionali, che consentirebbe di compensare integralmente il taglio della spending review. Ma sono anche state fatte delle richieste propositive per migliorare la funzionalità dei Parchi nazionali.”
La delegazione dei parchi ha fra l’altro richiesto “l’istituzione urgente di una Commissione presso il Ministero dell’Ambiente che stabilisca le effettive necessità per il funzionamento dei Parchi nazionali (…) e la definizione di una strategia nazionale per le Aree Protette, a seguito di un confronto con tutti gli attori, anche tramite un’apposita conferenza nazionale per le aree protette, al fine di attivare un vero sistema nazionale, come previsto dalla Legge Quadro sulle aree protette del 1991.”
Il dott. Grimaldi, come riportato dal comunicato delle associazioni, pur dichiarando che il Ministro sta proponendo un’ attuazione della spending review per i parchi che consenta di non mettere in mobilità nessuno degli attuali dipendenti ha “sollevato anche qualche critica alla gestione degli Enti Parco.” Lo stesso aveva fatto recentemente il vicedirettore di Federparchi Salvatore Sanna in un convegno su “Parchi e green economy”.
Ma secondo i dipendenti dei parchi e le associazioni ambientaliste non è certo tagliando personale che si risolveranno i problemi gestionali.
“Gli interventi normativi in agenda” concludono le associazioni in una nota “sembrano essere diretti a risolvere altre questioni, come le indennità dei Presidenti, il numero dei Consiglieri dei Consigli Direttivi e le modalità dell’attività di vigilanza del Ministero dell’Ambiente sugli Enti gestori.”