Gaianews

Femmine di orso marsicano con i piccoli:
ancora molte le domande senza risposta

Ancora molte le domande aperte sulle femmine di orso marsicano coi piccoli: dalla fertilità, alla riproduttività alla mortalità dei piccoli di una popolazione che lamenta ancora una mortalità troppo alta

Scritto da Federica di Leonardo il 09.05.2014

Durante il Congresso Italiano di Teriologia, che si tiene in questi giorni a Civitella Alfedena, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Elisabetta Tosoni collaboratrice dell’Università La Sapienza di Roma, ha descritto la condizione attuale delle femmine di orso marsicano. La popolazione di orso marsicano è a rischio di estinzione, stimata in circa 50 individui. Come già affermato in altre occasioni Tosoni ha sottolineato la buona produttività della popolazione di orso, ma una non sostenibile mortalità.

orso

Elisabetta Tosoni si occupa del coordinamento e della produzione dei dati della conta delle femmine coi cuccioli che si svolge dal 2006. Ogni anno da luglio fino a settembre grazie alla collaborazione fra Parco d’Abruzzo, Corpo Forestale dello Stato e fino a settanta volontari si svolgono osservazioni in punti strategici secondo criteri stabiliti dai ricercatori.
Come già spiegato in altre occasioni, Tosoni ha affermato che la produttività delle femmine di orso marsicano è molto vicina alla capacità massima attesa per questa popolazione.

Tosoni ha però evidenziato che sono ancora molte le domande aperte e gli aspetti da chiarire riguardo alle femmine coi piccoli: ci sono infatti femmine che apparentemente non si riproducono, cioè non sono state finora viste con piccoli. Sulle cause di questo fenomeno le ipotesi sono ancora del tutto aperte: potrebbe essere che le femmine abbiano dei piccoli in primavera, ma li perdano a causa di un’alta mortalità entro luglio. Oppure la non produttività delle femmine potrebbe dipendere da altre cause ancora tutte da indagare, non escluso il potenziale effetto dovuto all’imbreeding o una ridotta fertilità dovuta a malattie.

E’ stato inoltre riscontrato un basso tasso di riavvistamento delle femmine coi cuccioli nell’anno successivo di nascita dei cuccioli. Questo potrebbe fare ipotizzare una alta mortalità dei piccoli oppure una precoce età di rilascio, cioè del momento in cui i giovani si rendono indipendenti dalla madre e Tosoni ha spiegato che esitono evidenze per entrambe le ipotesi.

Ad oggi si stimano 28 femmine e quindi ogni anno ci si attenderebbe un numero non superiore a 4- 5 femmine riproduttive, in base a quanto osservato in altre popolazioni di orso. E attualmente il numero di femmine coi cuccioli osservati ogni anno è indicativo di una buona riproduzione avvicinandosi ai numeri attesi. Questo buon risultato può essere però vanificato dall’alta mortalità. La riduzione della mortalità di origine antropica, ad oggi, spiega Tosoni, è un obiettivo non ancora raggiunto. Nel 2011 la riproduttività è stata quasi nulla, proprio a causa di un’altissima mortalità di femmine negli anni precedenti. Considerando che le femmine si riproducono ogni 3- 4 anni è ipotizzabile che questi anni di capacità nulla si replichino ciclicamente con effetti negativi sulla popolazione.

Secondo Tosoni resta quindi prioritario ridurre la mortalità degli orsi e implementare la ricerca per potere rispondere alle questioni relative alla produttività delle femmine e alla mortalità dei piccoli che ancora restano aperte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA