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Aspettativa di vita forse in calo nelle prossime generazioni

I risultati di un ampio studio di coorte suggeriscono che l'esposizione a rischi metabolici di malattie cardiovascolari è in aumento e che questo potrebbe cambiare la nostra aspettativa di vita

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.04.2013

Nonostante l’aspettativa di vita degli adulti di oggi sia aumentata, potremmo essere ad una svolta. Infatti sembrerebbe che gli adulti di oggi siano più esposti a problemi cardiovascolari. Questa è la conclusione di un ampio studio di coorte condotto da ricercatori dei  Paesi Bassi che ha messo a confronto le diverse generazioni rispetto a fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.  Secondo i ricercatori fra le nuove generazioni i fattori di rischio stanno aumentando e continueranno ad aumentare.

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Lo studio, pubblicato oggi sullo  European Journal of Preventive Cardiology, ha analizzato i dati su più di 6.000 persone nel Doetinchem Cohort Study, uno studio iniziato nel 1987 con un follow-up dopo  sei, 11 e 16 anni. I principali fattori di rischio misurati sono stati il peso corporeo, la pressione sanguigna, il colesterolo (per ipercolesterolemia) e i livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), che è sono considerate “protettive”.

I soggetti sono stati stratificati per sesso e età (20, 30, 40 e 50 anni), le analisi di follow-up sono state mirate a determinare se una generazione aveva un profilo di rischio diverso da una generazione nata dieci anni prima – quello che i ricercatori chiamano un “passaggio generazionale”.

I risultati hanno mostrato che la prevalenza di sovrappeso, obesità e ipertensione aumenta con l’età in tutte le generazioni, ma in generale le generazioni nate più recentemente hanno una più alta prevalenza di questi fattori di rischio rispetto alle generazioni nate dieci anni prima. Ad esempio, il 40% dei maschi fra i 30 e i 40 anni sono stati classificati come sovrappeso. 11 anni dopo la prevalenza di sovrappeso tra la seconda generazione di uomini fra i 30 e i 40 anni era salita al 52% . Nelle donne queste variazioni sfavorevoli nel peso sono state evidenti solo tra le generazioni più recenti, in cui la prevalenza di obesità è raddoppiata in soli 10 anni.

Che implicazioni hanno questi risultati per la salute pubblica? Il primo autore Gerben Hulsegge dall’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente sottolinea l’impatto dell’obesità nei giovani. “Per esempio”, spiega, “la prevalenza di obesità nella nostra giovane generazione di uomini e donne di età media di 40 anni è simile a quella della nostra generazione di età media di 55 anni. Ciò significa che questa generazione più giovane sarà esposta all’obesità per un tempo più lungo. Così il nostro studio mette in evidenza in primo luogo la necessità di un peso corporeo sano,  favorendo una maggiore attività fisica e una dieta equilibrata, in particolare tra le giovani generazioni.

“I risultati indicano inoltre che, siccome la percentuale dei fumatori sta decrescendo nei paesi sviluppati, aumenteranno le persone malate di diabete e diminuiranno quelle malate di patologie connesse con il fumo. Questa diminuzione della prevalenza di fumatori e una migliore qualità delle cure sanitarie sono ora importanti forze motrici alla base della maggiore aspettativa di vita delle giovani generazioni, ed è probabile che in un prossimo futuro, l’aspettativa di vita continuerà ad aumentare – ma è anche possibile che in un futuro più lontano, a seguito delle nostre attuali tendenze all’obesità, il tasso di aumento della speranza di vita possa rallentare, anche se è difficile speculare su questo,” hanno concluso i ricercatori.

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