Avere un leggero sovrappeso potrebbe non essere poi così male. Uno studio pubblicato recentemente ha spiegato infatti che essere in leggero sovrappeso riduce del 6% il rischio di decesso prematuro, percentuale che scende al 5% se affetti da obesità.
Lo studio ruota attorno all’IMC (indice di massa corporea), anche conosciuto come BMI (body mass index): il peso ideale ha un IMC compreso tra 18,5 e 24,9, tra 25 e 30 il valore indica che si è in sovrappeso mentre la leggera obesità viene definita da un indice compreso tra 30 e 34.9. Oltre il livello 35 si ha una forte obesità, con un aumento di morte prematura di ben il 29%.
Essere nella soglia della leggera obesità sembrerebbe aiutare il cuore durante un periodo di malattia. Chi è in forte sovrappeso corre invece un rischio maggiore di soffrire di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo LDL alto, con un rischio alto di incorrere in patologie cardiache e ictus. Il grasso in eccesso, soprattutto quello addominale, può inoltre aumentare le infiammazioni.
L’infiammazione dei vasi sanguigni e delle altre zone dell’organismo fa aumentare il rischio di patologie cardiache. Ma la novità di questo studio è che smentisce il concetto che più si è magri, più si vive.
Le conclusioni dell’epidemiologa americana Katherine Flegal del Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione del Maryland, in USA, giungono dopo l’analisi di più di cento studi realizzati in vari Paesi del mondo sul sovrappeso e analizzando i dati di 3 milioni di persone e 270 mila decessi morti.
Flegal però avverte: questi risultati non sono una licenza per abbuffarsi di cibo. Non occorre essere grassi, ma secondo la ricercatrice il collegamento tra essere magri e lo stare in salute non è poi così scontato.
Epicuro ha detto:-Pensare, non credere. Ma allora come è possibile che esista qualcosa di vero in queste giravolte della “ricerca”?