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Guarire dalla leucemia: un sogno che può diventare realtà

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.06.2013

Il 21 giugno è la “Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma”. L’AIL, Associazione Italiana contro la Leucemia, ha spiegato quanto può fare la ricerca contro questa malattia: dopo 20 anni di studi e sperimentazioni, per alcuni casi, si punta a sospendere le cure perchè la terapia ha vinto la battaglia contro la malattia.

Uno studio è in corso per valutare se si possano dichiarare guariti dopo le cure i pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica. Lo studio ENESTFreedom, valuterà l’opportunità di sospendere il
trattamento con Nilotinib nei pazienti che grazie al farmaco hanno raggiunto la Risposta Molecolare Completa.

AIL

In 20 anni molte cose sono cambiate grazie alla ricerca, questo è il messaggio di AIL, supportato da dati inequivocabili. “Oggi, almeno in alcune forme di leucemia e di linfoma, il 70-80 per cento dei pazienti ottiene la guarigione completa. Anche la Leucemia Mieloide Cronica, che fino ad una ventina d’anni fa portava quasi sempre alla morte ed aveva come unica possibilità terapeutica il trapianto di midollo, ora può essere controllata nel tempo.”
Di più, in campo di leucemia si può cominciare a parlare di remissione completa, di guarigione.

“Questa Giornata dedicata all’informazione sui tumori del sangue ha valore soprattutto per i pazienti
ematologici che in questa occasione sentono l’AIL ancora più vicina – spiega il Prof. Franco Mandelli,
Presidente nazionale AIL. Il nostro impegno è quello di continuare a stare al loro fianco e impegnarci
nella ricerca di nuove soluzioni di cura per le malattie del sangue, che oggi possono anche essere guarite
in molti casi ma debbono comunque essere trattate al meglio per migliorare la durata della
sopravvivenza dei malati e la loro qualità di vita”.

Grazie a farmaci specifici la Leucemia Mieloide Cronica, che in passato portava con certezza alla morte, potrebbe oggi essere completamente guarita.
“Mediamente il 40-50 per cento dei pazienti che ottengono la risposta molecolare completa dopo terapia
potrebbe raggiungere l’obiettivo della guarigione, ovvero la sospensione del trattamento senza andare
incontro a recidive – precisa il Prof. Giuseppe Saglio, Professore Ordinario di Ematologia
dell’Università di Torino – Ospedale Universitario S. Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino). Per
verificare questa ipotesi davvero rivoluzionaria è in corso lo studio ENESTFreedom, che mira proprio a
valutare la possibilità di sospensione della terapia con nilotinib e quindi il raggiungimento dell’obiettivo
guarigione in pazienti con questa malattia”.Il nostro paese è all’avanguardia nella ricerca in questo campo: infatti lo studio che sarà condotto da un team internazionale si avvale di ben 8 centri in Italia.

“La nostra ematologia offre un’ottimale gestione della Leucemia Mieloide Cronica – puntualizza il Prof. Fabrizio Pane, Professore Ordinario di Ematologia – Direttore U.O. di Ematologia e Trapianti di Midollo Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli – Presidente della Società Italiana di Ematologia (SIE). Basti pensare ad esempio alla rete LABNET è un progetto originale nata in Italia sotto l’egida della SIE e gestito dal GiMEMA – Gruppo Italiano Malattie Ematologiche nell’adulto. Con LABNET si mettono in rete 43 strutture specializzate in biologia molecolare che effettuano un monitoraggio della risposta molecolare di elevato livello e privo di carico economico per pazienti ed ospedali”.

“La leucemia mieloide cronica è una malattia clonale, espressione dell’espansione di una cellula
staminale totipotente, caratterizzata da un progressivo accumulo di cellule mature granulocitarie a
livello midollare – conclude il Dott. Massimo Breccia, Dirigente Medico, Azienda Policlinico
Umberto I Centro di Ematologia Sapienza Università di Roma. In Italia si stima che ci siano circa
800-1000 nuovi casi l’anno, ma l’incidenza appare in costante aumento. La storia naturale della malattia
è mutata profondamente con la scoperta dell’anomalia genetica nel 1960 e la successiva identificazione
dell’enzima derivato da questa anomalia che ha portato a una terapia mirata”.

“L’impegno di AIL è proseguire nella ricerca, grazie agli studiosi che in Italia lavorano in questo ambito
e all’aiuto dei cittadini – conclude il Prof. Mandelli. Oggi sappiamo che in alcuni malati la vita può
cambiare in positivo anche dopo una diagnosi come quella di leucemia mieloide cronica. La mia
speranza è che anche in altre malattie neoplastiche del sangue, come altre forme di leucemia, i linfomi e
i mielomi si possano identificare terapie sempre più specifiche e di successo. Su questo concentreremo
gli sforzi della nostra associazione, oltre che sull’attenzione alla qualità di vita delle persone colpite da
queste patologie. Ne è un esempio il Progetto Itaca, giunto alla sua quinta edizione, che prevede una
“veleggiata” lunga 800 chilometri nel mar Tirreno: Anche la vela-terapia può offrire un sostegno a chi
lotta contro queste malattie. Che oggi, grazie alla scienza, fanno un po’ meno paura!”

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  • vito oliveri scrive:

    salve, volevo delle informazioni più dettagliate su questo nuovo farmaco che guarisce la leucemia,ho un genitore che l’anno scorso gli è stato diagnosticato la sindrome mielodisplastica, che oggi purtroppo è passato a leucemia acuta, la cosa triste che non possono dare altri aiuti al di fuori delle strasfusioni ormai frequenti (ogni 3/4 giorni) di piastrine e sangue, la situazione è molto critica perchè ha anche una bronchite ostruttiva, e noi famigliari siamo distrutti dal dolore e privi di speranze…gradire nella massima cortesia un aiuto riguardo questo nuovo farmaco se mio padre rientra tra i soggetti che possono fare questa terapia…
    certo di un benevole riscontro vi porgo i meii saluti
    Vito Oliveri