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AIL cura leucemia senza chemioterapia, ma i politici italiani non ne sanno nulla

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.07.2013

Guarire la leucemia senza chemioterapia è possibile e ci sono riusciti ricercatori italiani in collaborazione con quelli tedeschi grazie ad una ricerca finanziata dall’AIL.

GIMEMA (Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell’Adulto) ha ricevuto il finanziamento da parte di AIL e ha coinvolto nella ricerca 40 centri ematologici universitari e ospedalieri italiani e 27 Centri tedeschi.

La sperimentazione è consistita nel mettere a confronto una combinazione di acido retinoico e triossido di arsenico con la classica combinazione di acido retinoico e chemioterapia.

La ricerca ha coinvolto oltre 160 pazienti e i risultati sono stati sorprendenti: una sopravvivenza a 2 anni del 98% dei pazienti trattati con l’arsenico contro il 91% per i pazienti che avevano ricevuto al chemioterapia.

La ricerca è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine.
Nonostante la ricerca dimostri che una forma di leucemia acuta possa essere guarita senza chemioterapia, Francesco Coco, Ordinario di Ematologia all’Università di Tor Vergata e Coordinatore del Gruppo di Studio Gimema sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), ha spiegato che “Questo non significa certo che la chemioterapia vada messa da parte, magari però, col tempo, si potrà utilizzare in maniera più razionale e in collaborazione con farmaci mirati. Questo studio – ha aggiunto – ci ha portato a un risultato rivoluzionario e cioè che il cancro non è sempre irreversibile e che le cellule staminali neoplastiche, le più micidiali, che si nascondono in tutti i tumori, possono essere riconvertite e non uccise, usando farmaci mirati”.

La ricerca è stata possibile grazie all’attività di AIL: l’ematologo Franco Mandelli, fra i pionieri degli studi sulla LAP, nella sua veste di Presidente Nazionale di AIL e presidente di Gimema ha dichiarato: “Con questa scoperta le speranze sono esplose”, ha detto, ricordando come sia grazie all’Ail che sostiene il Gimema con importanti finanziamenti che possono arrivare risultati visibili e apprezzati a livello internazionale: “L’Italia – ha detto – riesce a organizzare questi studi perchè c’è l’Ail. E i nostri politici non lo sanno neanche, o se lo sanno gli entra da un orecchio e gli esce dallo stesso, non dall’altro, perchè sarebbe troppo impegnativo”.

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