Si sta svolgendo in questi giorni il meeting annuale dell’ASCO(American Society of Clinical Oncology) dove è stato presentato lo studio italiano Cleopatra, che dimostra di migliorare il trattamento dei tumori al seno più aggressivi.
‘Cleopatra’ si basa sull’unione di due anticorpi riducendo il rischio di morte a 3 anni nel 34% dei casi.
In Italia i casi di tumore al seno sono in aumento, ma migliora la sopravvivenza a 5 anni dalla malattia, anche nel caso dei tumori più aggressivi.
Grazia Arpino, ricercatrice all’Università Federico II di Napoli, ha presentato la ricerca al 50° meeting di ASCO.
Riguardo al recettore Her2 del cancro alla mammella Arpino ha spiegato che “grazie ai progressi nella conoscenza della biologia molecolare disponiamo oggi di farmaci in grado di entrare come ‘una chiave’ nel meccanismo di proliferazione cellulare e di bloccarlo”.
Cleopatra tratta Her2 con due anticorpi: trastuzumab e pertuzumab, usati insieme alla chemioterapia hanno ridotto il rischio di decesso a tre anni nel 34% dei casi.
Pertuzumab in Italia è oggi considerato “terapia innovativa”. Trastuzumab,invece, si può oggi somministrare on iniezione “che permette di ridurre il tempo di somministrazione rispetto alle infusioni, tagliando anche i tempi d’attesa in ospedale”, conclude Arpino.