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Scoperta molecola per l’abbronzatura senza ustioni

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.08.2013

Gli scienziati della Duke University hanno scoperta una molecola che regola le reazioni, come scottature e bruciore della pelle, che derivano da un’eccessiva esposizione al sole. La scoperta potrebbe essere utilizzata per diversi scopi, per applicazioni nei tumori della pelle, ma anche, più banalmente, per proteggere la pelle dai danni dei raggi solari e evitare le ustioni.

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L’esposizione al sole può essere salutare e, se si rispettano tempi e modi, (evitare le ore più calde e le esposizioni prolungate, e usare le creme solari protettive), stimola la produzione di vitamina D e può influenzare positivamente l’umore.

Quando però l’esposizione è prolungata e avviene nelle ore di massima intensità, ci si può ustionare e la pelle può bruciare a lungo, un’esperienza che tutti conosciamo come particolarmente fastidiosa e dolorosa.

I ricercatori hanno individuato una molecola chiamata TRPV4 che ha un ruolo importante nella produzione degli effetti dolorosi dell’abbronzatura.

L’esperimento ha avuto due fasi: una su modelli murini e una su cellule di pelle umana in laboratorio.

L’esperimento condotto sui topi ha previsto che in un gruppo la molecola fosse TRPV4 disattivata e in un altro no. I ricercatori hanno esposto i topi alla stessa quantità di raggi UVB che hanno prodotto scottature nei topi non modificati, mentre invece non hanno prodotto nessun effetto sui topi in cui la molecola TRPV4 era stata disattivata.

I ricercatori hanno poi studiato la reazione innescata dalla molecola su cellule epiteliali umane in laboratorio, in questo modo comprendendo il processo alla base del fenomeno dell’ustione e del bruciore.
La molecola chiama in causa l’endotelina che provoca l’ustione e il prurito che sentono coloro che si ustionano e che li induce a grattare la pelle ustionata.

Nell’ultima fase i ricercatori hanno usato un farmaco, GSK205, per disattivare TRPV4 con un composto che hanno applicato sulla pelle dei topi. I topi che non avevano ricevuto il farmaco si sono ustionati, mentre invece quelli che sono stati cosparsi con il farmaco non hanno avuto nessun danno.

Secondo i ricercatori la scoperta dovrà essere ulteriormente approfondita e poi eventualmente potranno essere individuati dei campi in cui possa essere applicata.

E’ probabile infatti che lo studio del processo legato alla molecola possa essere utilizzato per ridurre i danni della pelle connessi con l’eccessiva esposizione ai raggi del sole. Ma è vero anche che la molecola è implicata in diversi processi connessi con il dolore, e perciò potrebbe trovare anche altre applicazioni.

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