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Elettrostimolazione del cervello: risultati sorprendenti sulla depressione maggiore

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.04.2013

I ricercatori dell’Ospedale dell’Università di Bonn hanno impiantato elettrodi di pacemaker nel fascio del proencefalo mediale del cervello di pazienti affetti da depressione maggiore, con risultati sorprendenti: in sei su sette pazienti, i sintomi sono migliorati sensibilmente e rapidamente. Il metodo di stimolazione cerebrale profonda era già stato testato su altre strutture all’interno del cervello, ma con effetto decisamente minore. I risultati di questo nuovo studio sono stati pubblicati su Biological Psychiatry.

Crediti: Volker Arnd Coenen/Uni Freiburg

Crediti: Volker Arnd Coenen/Uni Freiburg

Una paziente per molti anni aveva sofferto di depressione maggiore tentando diverse volte il suicidio. Aveva trascorso gli ultimi anni per lo più in uno stato passivo sul suo divano, e anche guardare la TV era uno sforzo troppo grande. Ora questa giovane donna ha ritrovato la sua gioia di vivere. Lei e altri sei pazienti con depressione resistente al trattamento hanno partecipato a uno studio condotto su un nuovo metodo per affrontare la depressione maggiore presso l’Università di Bonn.

Il professor Volker Arnd Coenen, neurochirurgo presso il Dipartimento di Neurochirurgia, ha impiantato nei fasci mediali del proencefalo degli elettrodi collegati a un pacemaker cerebrale. Le cellule nervose sono state quindi stimolate mediante una debole corrente elettrica, un metodo chiamato stimolazione cerebrale profonda. Nel giro di pochi giorni, in sei su sette pazienti, i sintomi come ansia, sconforto, svogliatezza e tristezza sono migliorati notevolmente. “Un successo talmente sensazionale sia in termini di forza degli effetti, sia di velocità di risposta che non è stato finora realizzato con qualsiasi altro metodo”, spiega il Prof. Dr. Thomas E. Schläpfer del Dipartimento di Psichiatria e Psicoterapia.

Il  proencefalo mediale è parte di un circuito che ha a che fare con il sistema di ricompensa del cervello. Come funzioni esattamente la stimolazione non è ancora chiaro, ma secondo gli esperti  agisce sull’attività metabolica dei centri nervosi. 

I ricercatori hanno già dimostrato in diversi studi che la stimolazione cerebrale profonda presenta un sorprendente e, data la gravità dei sintomi, inaspettato grado di miglioramento dei sintomi della depressione maggiore. In questi studi, tuttavia, i medici non avevano impiantato gli elettrodi nel fascio  anteriore mediale, ma nel nucleo accumbens, un’altra parte del sistema di ricompensa del cervello. Ciò aveva portato a evidenti miglioramenti e sostenibili in circa il 50 per cento dei soggetti. “Ma in questo nuovo studio, i nostri risultati sono stati anche molto meglio,” dice il professor Schläpfer. E’ stato trovato un netto miglioramento nell’85 percento dei pazienti, invece del precedente 50 percento. Inoltre, la stimolazione è stata eseguita con bassi livelli di corrente, e gli effetti sono arrivati in pochi giorni, anziché dopo settimane.

“Ovviamente, siamo ora giunti più vicino a una struttura critica all’interno del cervello che è responsabile per la depressione maggiore”, ha spiegato lo psichiatra. Un altro motivo di ottimismo nel gruppo di medici è che, dopo il completamento dello studio, un ottavo paziente  è stato trattato con successo. I pazienti sono stati osservati per un periodo di 18 mesi dopo l’intervento. Secondo il prof. Schläpfer, “L’effetto antidepressivo della stimolazione cerebrale profonda all’interno del fascio del proencefalo mediale non è diminuita durante questo periodo.” Ciò indica chiaramente che gli effetti non sono temporanei. Questo metodo dà a coloro che soffrono di depressione maggiore una ragione in più per sperare. Tuttavia, ci vorrà ancora del tempo prima che la nuova terapia arrivi a far parte di una procedura standard.  

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