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Vaccino influenzale può ridurre il rischio di malattie cardiache e di morte

Due ricerche canadesi rivalutano l'uso del vaccino per prevenire gli atacchia cardiaci e le morti per problemi cardiovascolari

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 29.10.2012

In questi giorni in cui i vaccini sono sotto accusa a causa dei problemi rilevati nei vaccini delle case farmaceutiche Crucell e Novartis, arriva dal Canadian Cardiovascular Congress una ricerca secondo la quale il vaccino anti-influenzale può ridurre il rischio di un grande evento cardiaco del 50 per cento e le morti cardiache del 40 per cento.

Iniezione di vaccino

Due ricercatori di Toronto hanno presentato degli studi secondo i quali il vaccino contro l’influenza potrebbe essere un trattamento importante per mantenere la salute del cuore e allontanare gli eventi cardiovascolari come gli ictus e gli attacchi cardiaci.

Il dottor Jacob Udell, cardiologo presso il Women’s College Hospital e presso la University of Toronto, e il suo team,  hanno preso in considrazione gli studi riguardanti questo argomento a partire dal 1960.

“Coloro che si sono vaccinati contro l’influenza hanno avuto una riduzione del rischio piuttosto forte,” ha spiegato  il dottor Udell.

Il vaccino contro l’influenza ha portato una riduzione di circa il 50 per cento del rischio di un grande evento cardiaco (infarto, ictus, o morte cardiaca) rispetto al placebo dopo un anno di follow-up. Una tendenza simile è stata osservata con il vaccino contro l’influenza per la riduzione della mortalità in tutte le cause (circa il 40 per cento).

Il vaccino antinfluenzale riduce gli eventi cardiovascolari e la morte cardiovascolare in soggetti con o senza malattia cardiaca.

Gli studi combinati hanno esaminato un totale di 3.227 pazienti, con una ripartizione quasi uguale tra i pazienti con e senza malattia cardiaca consolidata. Alla metà dei partecipanti  in modo casuale è stato somministrato il vaccino contro l’influenza e all’altra metà un placebo.

Questa ricerca, secondo Udel, potrebbe anche potenzialmente aumentare l’uso del vaccino, che è ancora terribilmente bassa. “L’uso del vaccino è ancora troppo bassa, meno del 50 per cento della popolazione generale, ed è ancora poco utilizzato tra gli operatori sanitari,” dice. “Immaginate se questo vaccino potesse essere anche un modo sicuro per prevenire le malattie cardiache.”

Dunque secondo i ricercatori sono convinti che aumentando la percentuali dei vaccinati, soprattutto fra gli anziani, diminuirebbe  il numero di infarti e di morti da infarto.

Un altro studio ha analizzato gli effetti dell’uso del vaccino influenzale nelle persone con defibrillatori cardiaci impiantabili o ICD. Lo studio è stato condotto dai i cardiologi  Ramanan Kumareswaran e Sheldon Singh 

“La nostra esperienza personale suggerisce che i pazienti con ICD hanno più shock durante la stagione influenzale. Stavamo cercando di capire cosa possiamo fare per ridurre la quantità di shock nella popolazione con ICD nella nostra clinica durante la stagione influenzale,” ha spiegato il dottor Kumareswaran.

Tutti i  pazienti con ICD che avevano visite  presso l’Ospedale Sunnybrook  tra il 1 settembre 2011 e il 31 novembre 2011 hanno completato uno studio che ha raccolto i loro dati demografici, lo stato di salute, se hanno ricevuto un vaccino antinfluenzale nel corso dell’anno passato e le opinioni nei confronti del vaccino.

Sono state considerate le condizioni di salute dei pazienti prima delle stagioni influenzali 2010 e 2011.

In un  totale di 230 pazienti con un’età media tra i 70 e i 74 anni che ha compilato i questionari, 179 (il 78 per cento)  hanno dichiarato di essere stati vaccinati l’anno precedente. Poco più del 20 per cento non ha ricevuto il vaccino.

Dallo studio risulta che  il 10,6 per cento dei pazienti che hanno ricevuto il vaccino hanno ricevuto almeno una terapia ICD durante la stagione influenzale rispetto al 13,7 per cento dei pazienti che non hanno ricevuto il vaccino contro l’influenza.

“Quello che è interessante è che se questo fosse costante nel tempo, potrebbe avere effetti benefici significativi per la nostra popolazione”, ha spiegato il dottor Singh.

“Vorremmo indagare la questione su una scala più grande per determinare se i nostri risultati possono essere replicati. “

“Oltre a condurre una vita sana per il cuore, evitare l’influenza annuale potrebbe essere un altro modo semplice per aiutare a prevenire eventi cardiaci”, dicono gli esperti

Il dottor Abramson ha ricordato che la Heart and Stroke Foundation raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per i soggetti a rischio elevato di complicanze da influenza o di ricovero (comprese le persone con malattie cardiache, quelle con il diabete, le persone oltre i 65 anni di età, le persone con un BMI pari o superiore a 40 e di bambini o adulti trattati con ASA). E ‘anche raccomandato per le persone che hanno più probabilità di trasmettere l’influenza a persone ad alto rischio (familiari, amici, colleghi di lavoro, operatori sanitari).

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