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Opera conferma la quarta oscillazione del neutrino

L'esperimento OPERA ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN ha confermato l'esistenza di una rarissima oscillazione dei neutrini nel canale tau, il cosiddetto neutrino trasformista

Scritto da Annalisa Arci il 27.03.2014

La particella, partita dal CERN di Ginevra come neutrino muonico, ha viaggiato per 730 chilometri attraverso la crosta terrestre fino a raggiungere i laboratori dell’INFN del Gran Sasso, dove ha rivelato di essersi trasformata in un neutrino tau

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Dettaglio di Opera. (Crediti: INFN).

Dopo l’arrivo nel 2006 dei primi neutrini ai Laboratori del Gran Sasso dell’INFN, l’esperimento ha raccolto dati per cinque anni consecutivi, dal 2008 al 2012. L’avvistamento non è certo il primo. Questa è la quarta volta che gli scienziati di OPERA assistono al fenomeno: la prima risale al 2010, le altre due rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Ma questa volta si tratta di una conferma cruciale.

Nel comunicato stampa dell’INFN si legge: “l’arrivo del quarto neutrino tau – spiega con grande soddisfazione Giovanni De Lellis dell’INFN e dell’Università Federico II di Napoli e capo del team internazionale di OPERA – è una conferma molto importante degli eventi precedentemente rivelati. Questa transizione è ora vista per la prima volta con una significatività statistica superiore a 4 sigma: fuori dal gergo scientifico, questo equivale a dire che per la prima volta possiamo parlare di osservazione del rarissimo fenomeno delle oscillazioni dei neutrini da tipo muonico a tipo tau, scopo per il quale OPERA era stato progettato.”

OPERA è infatti una collaborazione internazionale che coinvolge 149 fisici provenienti da 28 istituti di ricerca di 11 nazioni. Dal 2008, quando è stato completato l’apparato necessario a fotografare i neutrini, i ricercatori analizzano le particelle che vengono sparate verso i laboratori sotterranei del Gran Sasso dall’acceleratore di particelle del CERN, alla ricerca di neutrini tau. Quelli prodotti a Ginevra infatti sono tutti neutrini muonici, e osservarne uno tau all’arrivo nei laboratori di OPERA vuol dire dimostrare che la particella ha subito una trasformazione.

Risale a 15 anni fa la dimostrazione di un dato significativo: i neutrini muonici prodotti dalle interazioni dei raggi cosmici arrivano sulla Terra in numero inferiore a quello previsto. Una delle possibili spiegazioni è che alcuni di essi lungo il tragitto subiscano un’oscillazione, trasformandosi in neutrini tau. Ecco i neutrini mancanti. È per verificare questa ipotesi che è nato il progetto OPERA: oggi, questa nuova osservazione può essere un momento chiave per l’intera ricerca. “L’osservazione di altri neutrini tau nei dati che ancora rimangono da analizzare potrebbe condurci a un livello di significatività statistica ancora più elevato. Questo importante risultato presentato oggi è stato possibile grazie alla dedizione di tutti i ricercatori coinvolti nel progetto”, conclude De Lellis.

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  • elio comin scrive:

    dal progetto OPERA che ha dato la possibilità di constatare il cambio di massa dei neutrini ( ben quattro casi diversi ) nell’attraversare la materia da Ginevra al GranSasso,cambiando sapore da muonico a tauonico , con dei valori da 15,5 Mev a 91,2 Gev , abbiamo la chiave che ci aiuterà a risolvere il problema dell’origine dell’universo .
    Il cambiamento della massa di questi neutrini , è un risultato che non può essere spiegato con le attuali conoscenze della fisica.
    Penso si possa immaginare oggi un multiverso dove il tempo si “inanella” su se stesso senza un inizio ed una fine !

  • elio comin scrive:

    gia fatto!