Siamo così abituati a guardare la Luna con i suoi crateri, “monti, valli e mari” descritti per la prima volta da Galileo, che forse non ci viene nemmeno da chiederci come e quando si siano formati. Tuttavia, la Nasa ha tentato di ricostruire la storia dei crateri della Luna attraverso l’analisi del materiale geologico e della sovrapposizione dei sedimenti grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), una sonda che sta studiando attentamente la superficie del nostro satellite.
Tale studio ha restituito preziose informazioni, che hanno permesso agli scienziati si creare una “storia della luna”, per così dire, dalla sua formazione fino ad oggi. E’ stato realizzato il seguente video che distingue i diversi impatti, dai più antichi circa 4 miliardi e mezzo di anni fa, fino ai nostri giorni. Pubblicato il 14 marzo, il video è stato già visto oltre un milione di volte.
Il Lunar Reconnaissance Orbiter è una sonda della Nasa che raccoglie informazioni sul nostro satellite in forma di immagini, topografia (le caratteristiche fisiche di un territorio), misure di temperatura, e altro ancora. Queste informazioni hanno contribuito a creare una storia degli impatti con comete e meteoriti nel passato e che hanno reso il volto della Luna come appare oggi. Il video qui sopra è un condensato di una storia lunga oltre 4,5 miliardi di anni.
Il satellite LRO È il fiore all’occhiello degli scienziati della NASA che studiano la Luna, dopo che gli equipaggi umani l’hanno lasciata oltre 40 anni fa.
L’LRO cerca anche segni di possibili risorse (come l’acqua) che potrebbero essere una valida ragione economica per finanziare un altro viaggio verso la luna.
I crateri lunari, formatisi dall’impatto con i meteoriti, restano intatti da miliardi di anni in quanto la Luna non ha un’atmosfera, e quindi non ci sono fenomeni meteorologici (vento, piogge, corsi d’acqua, erosione) che nascondono i crateri come avviene sulla Terra.