Carmen Terraroli, del comitato etico degli Spedali di Brescia è stata sentita in Commissione Sanità del Senato riguardo alla vicenda Stamina presso gli Spedali di Brescia. Secondo Terraroli “Nei primi 12 casi di pazienti trattati agli Spedali di Brescia con Stamina, non abbiamo registrato eventi avversi”.
La questione, così come sollevata dalla Senatrice a vita Elena Cattaneo, è se agli Spedali di Brescia si operasse senza autorizzazione da parte di AIFA e se vi fossero controlli sui pazienti. Di certo, come si è appurato da varie testimonianze, i medici che praticavano le infusioni non erano a conoscenza del contenuto delle iniezioni.
Secondo Terraroli, responsabile della segreteria tecnico-scientifica ha dichiarato che in letteratura ”vi sono numerosi lavori su casi trattati con metodi analoghi a Stamina e senza effetti negativi”.
Secondo quanto dichiarato da Terraroli i primi 12 pazienti trattati, di cui 4 bambini, affetti da Sma, Parkinson, Sla e Sclerosi multipla, non hanno presentato effetti collaterali ai controlli a tempo dopo le infusioni.
Quando sono arrivate le ordinanze del Tar i controlli venivano eseguiti da un medico prescrittore, quindi non un medico interno agli Spedali.
Terraroli ha poi ribadito che la letteratura scientifica “è ricca di articoli riguardanti cellule mesenchimali, pur non essendoci una pubblicazione specifica su Stamina. Tutta la documentazione dava rilievo positivo all’uso delle staminali mesenchimali per il trattamento di malattie neurologiche degenerative”. ” Su pazienti trattati con modalità analoghe con staminali mesenchimali ed in tutti i casi presentati non erano stati descritti effetti negativi; dunque, potevamo aspettarci degli effetti positivi’.