Da oggi parte lo stop al Bisfenolo A nei biberon, ma molti negozianti si sono premuniti già da tempo alla direttiva. Lo scorso 25 novembre, infatti, la Commissione europea ha emanato la direttiva 2011/8/UE che vietava la messa in commercio di biberon contenenti il famigerato bisfenolo A (BPA).
Ma non basta. Dal 1° giugno diverranno fuorilegge l’importazione e l’immissione sul mercato di “materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari che non sono conformi alla presente direttiva”.
La decisione, annunciata dalla Commissione esecutiva dell’UE, ha ricevuto il plauso della maggioranza dei governi europei. “Nuovi studi hanno dimostrato che il Bisfenolo A potrebbe avere effetti sullo sviluppo del cervello, sul sistema immunitario e sulla predisposizione ai tumori”, ha dichiarato John Dalli, commissario europeo alla Salute e alle Politiche dei consumatori.
Il BPA è oggi un contaminate presente ovunque, come d’altronde lo è la plastica che lo contiene, utilizzata in modo intensivo. Il famigerato componente chimico Bisfenolo A è stato rintracciato nell’ambiente, nel sangue della fauna selvatica, nel nostro organismo, dove si concentra particolarmente nel latte materno e nella placenta. E molti studi mettono il guardia sul fatto che il Bisfenolo A (BPA) possa interferire col sistema endocrino, con possibili ripercussioni sullo sviluppo cerebrale, sul sistema immunitario e riproduttivo, e sulla predisposizione ai tumori.
Se i biberon “vengono riscaldati in determinate condizioni – si legge nella direttiva -, piccoli quantitativi di BPA possono passare dal contenitore per alimenti agli alimenti e alle bevande ivi contenuti ed essere quindi ingeriti”. Allo scopo di “raggiungere l’obiettivo fondamentale di garantire un elevato livello di protezione della salute umana, è necessario e opportuno evitare le fonti di pericolo per la salute fisica e psichica che possono essere connesse all’esposizione dei bambini al Bpa attraverso i biberon”. E poi: “La Commissione ha esaminato il mercato dei biberon e ha ricevuto una segnalazione dei fabbricanti del settore secondo la quale sono in corso azioni volontarie dell’industria volte a sostituire il materiale; l’impatto economico della misura proposta è quindi limitato”.