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Ispra, diminuisce smog in città ma continua la cementificazione del Belpaese

Cala la quantità di emissioni di sostanze inquinanti; continua invece il consumo del suolo, che viene distrutto ad un ritmo di 5 ettari al giorno

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.10.2013

Cala la quantità di emissioni di sostanze inquinanti e la qualità dell’aria sono migliorate, in particolare per quanto riguarda le particelle PM10. Continua invece il consumo del suolo, che viene distrutto ad un ritmo di 5 ettari al giorno.

Cemento

Questi in estrema sintesi gli argomenti principali del Rapporto ISPRA sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, giunto al IX anno e presentato l’11 ottobre a Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando.

I dati per quanto riguarda i PM10 mostrano una situazione di diminuzione generalizzata delle emissioni inquinanti nelle città. Per ciò che riguarda le concentrazioni in atmosfera, in particolare per PM10 e biossido di azoto, pur registrando un trend in diminuzione, permangono però delle criticità: si continuano infatti a registrare superamenti dei valori limite per questi due inquinanti, particolarmente nelle città del Centro-Nord, in Campania e Sicilia. Più diffuso il superamento dei valori soglia per l’ozono, per il quale non si rileva alcuna tendenza alla diminuzione delle concentrazioni in aria.

Le emissioni maggiori di PM10 – un mix di particelle emesso dai tubi di scappamento delle auto, dai camini delle caldaie e dei caminetti per il riscaldamento domestico, dai camini delle industrie – per il 2010 sono riferibili alle città di Roma, Taranto, Milano, Napoli e Torino, le minori a Campobasso e Aosta.

Monossido di carbonio, benzene e biossido di zolfo, come per gli anni passati, non sembrano essere più un problema: non superano da anni i valori limite per le concentrazioni in aria e per quanto riguarda le emissioni in atmosfera il trend risulta per tutte le città in decrescita, con un valore medio di riduzione in particolare del monossido di carbonio tra il 2000 e il 2010 del 56%.

Si registra poi la tendenza alla diminuzione del numero di autovetture private nelle otto città più grandi, con la sola rilevante eccezione di Roma, che inoltre è la città con il maggior numero di autovetture private (quasi 1.600.000), seguita da Milano (quasi 600.000), Napoli (poco più di 500.000) e Torino (circa 450.000). 

Crescono infine le superfici artificiali e impermeabili: nel complesso le 51 aree comunali soggette a monitoraggio hanno cementificato un territorio pari a quasi 220.000 ettari (quasi 35.000 solo a Roma), con un consumo di suolo giornaliero pari a quasi 5 ettari di nuovo territorio perso ogni giorno (sono circa 70 a livello nazionale). Il 7% del consumo giornaliero in Italia è concentrato nelle 51 città analizzate. In testa Napoli e Milano che hanno ormai consumato più del 60% del proprio territorio comunale.

La maggior parte dei Comuni indagati ha destinato a verde pubblico meno del 5% della propria superficie; a Messina, Cagliari e Venezia le più alte quote di aree naturali protette, fondamentali per la conservazione della biodiversità urbana.

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