Sembrerebbe che ci sia una relazione tra la quantità di materia grigia in alcune aree specifiche del cervello e il consumo abituale di video porno. L’uso del porno online si è sviluppato negli ultimi decenni con l’avvento di internet gratuito per tutti, e chiunque ha la possibilità di accedere in condizioni di anonimato a filmati con contenuto altamente pornografico. Alcuni ricercatori si sono chiesti se consumare stimoli sessuali visivi – visto che il fenomeno interessa milioni di utenti in tutto il mondo- possa avere dei riflessi nel cervello umano, giungendo alla sorprendente scoperta.
Questo non significa che ci sia per forza un collegamento causale tra la visione di video porno e la dimensione del cervello, ma potrebbe trattarsi di una precondizione. I ricercatori sono partiti dal presupposto che il consumo di pornografia sia simile al comportamento della ricompensa, e hanno cercato se si possa instaurare un comportamento di dipendenza negli utenti frequenti.
Sessantaquattro adulti sani di sesso maschile tra i 21 e i 45 anni. I partecipanti hanno risposto ad un questionario realizzato per accertare il loro consumo settimanale di materiale pornografico, risultato in media di circa 4 ore, ed il loro cervello è stato quindi analizzato con una morfometria basata sui voxel, strumento che permette di analizzare con precisione la morfologia cerebrale.
“Abbiamo trovato una significativa associazione negativa tra ore dichiarate di visione di pornografia alla settimana e il volume della materia grigia nel caudato destro”, hanno dichiarato i ricercatori.
I risultati, secondo i ricercatori, sono: “L’associazione negativa tra consumo di pornografia e il volume dello striato destro (caudato), e lo striato di sinistra (putamen) e la connettività funzionale minore del caudato destro verso la corteccia prefrontale sinistra potrebbero riflettere in un cambiamento neurale della plasticità, in conseguenza di una intensa stimolazione del sistema di ricompensa, insieme ad una minore modulazione top-down di aree corticali prefrontali.”
Quindi più che dire che il porno rende stupidi, si potrebbe affermare – sottolineano i ricercatori – che gli utilizzatori più assidui sono proprio coloro che hanno una caratteristica simile nel cervello, che sarebbe quindi una precondizione che rende il consumo di pornografia più gratificante.