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I test per l’allergia non sono infallibili

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.12.2011

Allergie nei bambiniUna ricerca di due famosi allergologi, Robert Wood del Johns Hopkins Children’s Center and Scott Sicherer del Mt. Sinai Hospital, chiede ai medici di prestare attenzione quando si prescrivono test allergici e di evitare di fare una diagnosi basata esclusivamente sui risultati dei test.

In un articolo, pubblicato nel numero di gennaio di Pediatrics, i ricercatori avvertono che gli esami del sangue, uno strumento sempre più popolare per la diagnostica negli ultimi anni, e i test sulla pelle, una vecchia arma nell’arsenale dell’allergologo, non devono essere utilizzate mai da sole come strategie diagnostiche . Questi test, dicono Sicherer e Wood, dovrebbero essere utilizzati solo per confermare un sospetto e mai alla ricerca di allergie in un paziente asintomatico.

I risultati dei test, aggiungono, devono essere interpretati nel contesto dei sintomi del paziente e della sua storia medica. Se si sospetta una allergia alimentare, Sicherer e Wood consigliano, il paziente dovrebbe sottoporsi ad una dieta alimentare  consumando piccole dosi di allergene sospetto sotto controllo medico.

A differenza delle diete alimentari, che misurano direttamente una reazione allergica, i test cutanei e gli esami del sangue rilevano la presenza di anticorpi IgE, sostanze chimiche del sistema immunitario rilasciate in risposta agli allergeni. I test cutanei si effettuano pungendo la pelle con piccole quantità di un allergene e osservando se e come la pelle reagisce.  Gli esami del sangue, invece, misura i livelli di anticorpi IgE specifici circolanti nel sangue.

Questi test possono dire se una persona è sensibile a una particolare sostanza, ma non possono prevedere in modo attendibile se il paziente avrà una reazione allergica reale, né possono predire quale potrebbe essere la gravità della reazione, dicono gli scienziati. Molte persone che risultano positive ai test cutanei o alle quali viene rilevato un numero  elevato di anticorpi IgE non soffrono di allergie, affermano. Per esempio, una ricerca  ha scoperto che fino all’ 8 per cento dei bambini hanno reazioni cutanee o un esame del sangue positivo per le allergie alle noccioline, ma solo l’1 per cento di loro hanno sintomi clinici.

“I test allergici possono aiutare un medico a fare una diagnosi, ma i test da soli non sono infallibili formule magiche per la diagnostica” ha spiegato Wood. “Molti bambini con risultati positivi ai test non hanno sintomi allergici e alcuni bambini con risultati negativi presentano i sintomi delle allergie.”

Le allergie non diagnosticate possono essere pericolose, anche mortali, ma un eccessivo affidamento alle analisi del sangue e ai test della pelle possono portare a una diagnosi errata, a mal consigliate restrizioni alimentari o ad evitare inutili esposizioni ambientali, come quelle agli animali domestici.

Inoltre, avvertono i ricercatori,  i medici devono fare attenzione quando si confrontano i risultati di diversi test e da diversi laboratori perchè variano in sensibilità.

Quasi il 3 per cento degli americani (7,5 milioni) e almeno il 6 per cento dei bambini hanno almeno una allergia alimentare, secondo le ultime stime del National Institutes of Health.

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