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Marte, il Rover Opportunity trova residui calcarei lasciati da acqua

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.12.2011
Opportunity appena giunto sul cratere Endevour. Crediti: NASA/JPL

Opportunity appena giunto sul cratere Endevour. Crediti: NASA/JPL

WASHINGTON – Il Rover Opportunity della Nasa  ha trovato vene brillanti di un minerale, a quanto pare gesso o comunque residui calcarei, depositati dallo scorrere dell’acqua. L’analisi della vena di minerale contribuirà a migliorare la comprensione della storia degli ambienti umidi su Marte.

“Questo ci dice che una volta l’acqua scorreva da fratture sotterranee nella roccia”, ha detto Steve Squyres della Cornell University, ricercatore principale sul rover Opportunity. “Questo è un deposito chimico abbastanza puro formatasi esattamente nel posto in cui noi ora lo vediamo.”

E’ la prima volta che viene trovata una formazione simile su Marte, ed è un segno della presenza di acqua mineralizzata  in passato. Squyres ha detto che una formazione simile “non è rara sulla Terra, ma su Marte è il genere di cose che fanno saltare i geologi sulle loro sedie.”

Gli ultimi risultati sono stati presentati da Opportunity mercoledì alle convegno dell’American Geophysical Union a San Francisco.

La vena, esaminata da vicino da Opportunity, è della larghezza di un pollice umano (da paio di centimetri circa) e lungo 40-50 cm. Sporge dalla roccia e il suo bordo è leggermente più alto su entrambi i lati. Le osservazioni da parte del rover hanno rivelato questa ed altre vene simili all’interno di un cratere.

Il mese scorso, i ricercatori hanno usato uno spettrometro a raggi X che si trova sul braccio del rover più filtri della fotocamera panoramica sul montante del rover per esaminare la vena. Lo spettrometro ha identificato abbondanti calcio e zolfo, segno indistinguibile di acqua altamente mineralizzata.

Le vene sono state trovate su alcune dune o rilievi nel terreno, e non nella parte pianeggiante del cratere in cui si trova ora il rover.

“Queste vene potrebbe essersi formate in un ambiente acquatico, che magari era ospitale per una ampia varietà di organismi viventi”, ha detto Clark.

“Vogliamo ora capire perché queste vene non sono presenti nelle pianure”, ha detto il vice ricercatore principale della missione, Ray Arvidson, della Washington University di St. Louis.

Opportunity e il suo rover gemello Spirit, hanno completato la loro missione primaria di tre mesi su Marte nel mese di aprile del 2004. Entrambi i rover hano però continuato per anni a fornire dati interessanti, come la scoperta di antichi ambienti umidi su Marte, che potrebbero essere stati favorevoli a sostenere la vita microbica. Spirit ha smesso di comunicare nel 2010. Opportunity continua ad esplorare, grazie al fatto che attualmente si trova in un versante esposto al Sole a nord. Il rover utilizza i suoi pannelli solari per funzionare.

La NASA ha intanto lanciato il rover di ultima generazione, Curiosity, il 26 novembre scorso. E’ previsto il suo arrivo sul pianeta rosso nel Gale Crater nel mese di agosto del 2012.

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