I frutti di bosco hanno effetti benefici su diverse patologie grazie alle antocianine, sostenze presenti nelle bacche e che vengono assorbite in luoghi strategici del corpo.
Uno studio condotto recentemente da un gruppo di istituti fra cui l’Università di Parma rappresentata dal professor Daniele Del Rio, docente di Alimentazione e nutrizione umana all’ Università di Parma ha dimostrato che i frutti di bosco hanno effetti positivi grazie ai polifenoli che contengono e che vengono assorbiti dal corpo a diversi livelli.
Nello studio si cita in particolare il beneficio dei frutti di bosco nel cancro dell’esofago. Dopo 25 settimane di trattamento con polifenoli estratti dai mirtilli, si è osservata una inibizione nel numero di tumori esofagei (papillomi) del 24-26% (Stoner GD, Chen T, Kresty LA, et al. (2006) Protection against oesophageal cancer in rodents with lyophilized berries: potential mechanisms. Nutr Cancer 54, 33–46).
I frutti di bosco contengono vitamina C e sono anche una ricca fonte di sostanze fitochimiche, in particolare gli antociani. Il rapporto esamina gli studi effettuati su umani e animali sull’assorbimento di questi composti, sulla loro circolazione nel tratto gastrointestinale e fornisce le prove per la loro localizzazione all’interno del corpo in organi come il cervello e gli occhi. Dal raporto scaturisce una forte evidenza che i polifenoli dei frutti di bosco agiscono in maniera positiva a vari livelli del corpo umano.
La ricerca si è concentrata su alcuni punti del corpo che assorbono in particolare queste sostanze: gli scienziati hanno realizzato degli esperimenti sui ratti per capire in quali luoghi del corpo vengono sfruttate le antocianine e poi hanno fatto al stessa cosa sugli umani, revisionando degli studi su soggetti sani e con patologie diverse e hanno poi studiato le sostanze in vitro per capirne le reazioni a diverse patologie. Hanno poi condotto degli studi sull’alimentazione per valutare le eventuali modifiche sui biomarcatori di diverse malattie e, successivamente, studiato dettagliatamente l’interazione le sostanze fenoliche delle bacche e la microflora del colon.
Questo approccio dovrebbe essere bidirezionale, con studi che dimostrano come il consumo di frutti di bosco
potrebbe modificare l’ambiente del colon e come uno specifico microbiota potrebbe modificare l’assorbimento, il catabolismo e bioattività, individuando le bacche in grado di attraversare con maggiore successo la barriera emato-encefalica.
Tuttavia, afferma Del Rio nel suo studio, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno quali molecole sono efficaci e quali meccanismi sono coinvolti nella loro azione