Gaianews

Romania: cani maltrattati e uccisi per conto del Governo, video shock

Cani maltrattati, alcuni uccisi, in un blitz degli accalappiacani governativi dentro canili privati completamente legali e autorizzati: Save the dogs denuncia: "dubbio su stato di diritto in Romania"

Scritto da Chiara Pane il 25.03.2014

Bucarest, inaudita la violenza con la quale un gruppo di accalappiacani ha fatto irruzione in due canili privati, gestiti dalle associazioni Vier Pfoten e Paws2Rescue, che offrivano riparo ai randagi, trascinando via 90 cani indifesi e ferendone 4 a morte.

L’attacco é stato portato a segno venerdì scorso da un gruppo di accalappiacani dipendenti dell’ASPA, il Dipartimento per la gestione del randagismo di Bucarest, contro due strutture totalmente a norma di legge, collocate su un terreno di proprietà della municipalità numero 6 di Bucarest.

In Italia la notizia arriva dall’associazione Save the dogs che opera da anni sul territorio rumeno per salvaguardare l’incolumità dei randagi e che collabora attivamente con le associazione Vier Pfoten e Paws2Rescue che hanno subito il brutale attacco, testimoniato anche da un video postato su  youtube. Il video mostra con chiarezza la violenza con la quale i poveri animali sono stati trascinati a forza e poi brutalmente gettati dentro gabbie di ferro.

Impossibile guardare il filmato senza provare rabbia, vedendo cani indifesi che vengono trattati come fossero sacchi di immondizia. Durante il brutale rapimento alcuni cani sono persino rimasti uccisi. Nel filmato si vedono gli uomini del comune far strisciare un cagnolino ormai morto, gettato poi dentro una gabbia assieme ad altri due cani, mentre la donna che filmava, con voce commossa, continuava a ripetere che era ormai morto.

Sara Turetta, presidente dell’associazione italiana Save the dogs, si é detta “sconcertata per l’accaduto”, spiegando che si tratta di un avvenimento che “mette in dubbio l’esistenza di uno stato di diritto in Romania”. A detta della Turetta, insignita del titolo di cavaliere della stella d’Italia, si tratta di un episodio non solo gravissimo, ma anche architettato per scoraggiare le centinaia di associazioni e gruppi di attivisti che in tutta la Romania cercano di mettere in salvo i cani randagi, condannati a morte dall’ultima legge approvata lo scorso settembre, dopo il misterioso decesso di un bambino in un parco della capitale. Non a caso l’episodio é avvenuto proprio all’indomani di un incontro fra Save the dogs e Vier Pfoten con l’Autorità Nazionale Veterinaria.

Save the dogs Romania

Le accuse rivolte dalle associazioni animaliste all’ASPA sono gravissime: dal saccheggio, alla violazione della proprietà privata fino al maltrattamento e all’uccisione di animali indifesi. Per questo le associazioni chiedono le dimissioni immediate del direttore dell’ASPA, Razvan Bancescu, il quale a poche ore di distanza dall’irruzione, pare essersi limitato a comunicare con orgoglio alla stampa rumena che negli ultimi tre mesi sono stati eliminati 2.000 cani randagi nella capitale grazie al lavoro del suo dipartimento.

 


“Ci aspettiamo che l’Autorità Nazionale Veterinaria prenda provvedimenti urgenti contro i responsabili di questo scempio, tutelando non solo i diritti di degli animali e delle associazioni che se ne occupano, ma anche l’immagine della Romania, pesantemente danneggiata dalle modalità con cui le autorità stanno gestendo l’annoso problema del randagismo”, ha commentato Sara Turetta. A nome delle associazioni animaliste, la presidente di
Save the Dogs, chiede inoltre che “ci sia una pubblica condanna da parte delle istituzioni europee”, considerato anche che la Romania ha formalmente ratificato la Convenzione di Strasburgo per i Diritti degli Animali da Compagnia, nonostante, come ci tiene a precisare la Turetta, abbia più volte disatteso la norma internazionale.Il triste episodio e il proseguire delle uccisioni dei cani su tutto il territorio rumeno, rischiano anche di far saltare la concertazione intrapresa fra il  governo e le associazioni animaliste, per trovare soluzioni positive alla nuova legge contro i randagi.

Save the dogs Romania

Fra le soluzioni si stavano valutando la sterilizzazione e l’identificazione obbligatoria di tutti i cani di proprietà entro la fine del 2014, indicazioni che finora non sono state in alcun modo attuate.

Ad oggi, tuttavia, non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale da parte del sindaco di Bucarest, Sorin Oprescu, da sempre sponsor di Bancescu, ma le  ambasciate rumene di mezza Europa sono già sommerse da lettere di protesta contro l’accaduto, inequivocabilmente testimoniato dal video che da venerdì sta girando sul web.

© RIPRODUZIONE RISERVATA