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Cani randagi e orsi: sindaco propone sinergia fra enti per risolvere il problema

Dopo la segnalazione della presenza di 9 cani randagi di grossa taglia nel Parco Nazionale d'Abruzzo, il sindaco di un paese del Parco lancia un proposta per una sinergia fra gli enti che possa risolvere il problema

Scritto da Federica di Leonardo il 27.09.2012

Dopo una segnalazione giunta in redazione, abbiamo verificato con gli esperti dell’Università La Sapienza di Roma la presenza di 9 cani randagi di grossa taglia nel Parco Nazionale d’Abruzzo. I cani sono stati avvistati durante le operazioni di conta delle femmine di orso marsicano con i piccoli al seguito.
La presenza dei 9 cani era stata segnalata agli enti sia dall’Università che dal Corpo Forestale dello Stato e ora sembra che qualcosa si stia muovendo per risolvere il problema, soprattutto grazie al sindaco di Civitella Alfedena, un paese che si trova nel Parco.

Foto: Franco Cera

Le prime segnalazioni del branco di cani risalgono alla fine di luglio da parte del CTA (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) del Corpo Forestale dello Stato, che aveva a sua volta ricevuto segnalazioni da parte di un allevatore, il quale aveva avuto un cane ucciso dal branco di cani randagi. Inoltre, il branco era stato spesso notato dal Corpo Forestale dello Stato durante le normali attività di controllo e monitoraggio.

Il Sindaco di Civitella Alfedena, uno dei paesi del Parco in cui ricade il territorio dove il branco di cani è stato avvistato ultimamente, ha recepito la segnalazione del CTA e ha prontamente inviato una lettera a tutti i paesi del Parco e all’Ente Parco affinchè venga organizzato un incontro per cercare strategie di risoluzione del problema.

Il sindaco di Civitella Alfedena, Viola Flora, al suo secondo mandato da maggio scorso, ha spiegato che ha proposto l’incontro “perchè la competenza sul randagismo è dei comuni, ma i comuni del Parco affrontano una situazione speciale. Qui il randagismo oltre ad essere un problema per le persone è anche un rischio per la nostra preziosa fauna. Non possiamo dimenticare di essere un paese che è in un’area protetta,” ha spiegato Viola Flora.

“Il fatto che siamo in un parco implica anche che parliamo di aree molto vaste e probabilmente il mio comune da solo non può affrontare un’emergenza del genere. Per questo credo che sia necessario attivare una sinergia fra i comuni del Parco, la ASL, il CTA e l’Ente Parco, affinché, mettendo insieme uomini e competenze, possiamo arrivare a risolvere il problema,” ha continuato Viola Flora.

 “C’è un problema di rangismo diffuso e su questo va fatto un piano. Non possiamo pensare di risolvere solo questa emergenza. E se poi ce ne fossero altre subito dopo? E’ necessario capire l’entità del problema e poi cercare una strategia per risolverlo. Un aspetto è anche quello economico, che non va assolutamente trascurato. Per questo, se necessario, la nostra istanza potrà giungere anche ai tavoli della Regione Abruzzo e del Ministero dell’Ambiente. E’ infatti prioritario tutelare sia le persone che gli animali”.

“Credo inoltre che sia necessario continuare e potenziare un’attività di sensibilizzazione degli allevatori affinchè chi possiede i cani li tenga in regola e questo deve essere fatto in maniera strutturata,” ha concluso Viola Flora.

D’accordo con la necessità di affrontare la questione anche il sindaco di Opi Bernardino Paglia, che sottolinea che i cani si muovono dal territorio di competenza di un paese ad un altro, perciò sicuramente il problema riguarda tutti i paesi.

Il Direttore dell’Ente Parco Dario Febbo è in attesa della relazione del personale di vigilanza del Parco per conoscere la vera entità del problema. Secondo Febbo però, “la situazione non è tragica. Infatti i cani si muovono in un’area limitata dalla presenza dei lupi, perchè dove sono i lupi i cani non vanno. Non c’è pericolo” continua il Direttore “neanche per i piccoli di orso marsicano che sono sempre vicino alle madri che possono difenderli contro gli attacchi dei cani randagi”.

“Inoltre”, ha concluso Febbo, “i cani randagi non sono un problema che deve essere risolto dal Parco.  E’ un affare di competenza dei comuni e della ASL, ma se il Parco può essere utile sarà sicuramente disponibile”.

Sia Dario Febbo che Flora Viola hanno confermato che domani decideranno il giorno in cui si terrà la riunione  a cui parteciperanno i sindaci dei paesi del Parco, la ASL , il CTA e l’Ente Parco per concertare una strategia comune. Domani dunque, dovrebbe essere nota una data.

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