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Salute: partorire tardi riduce il rischio di cancro all’endometrio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.07.2012

Cancro

Le donne che partoriscono tardi anche fino ai 40 anni hanno il 44 per cento di rischio di sviluppare il tumore dell’endometrio rispetto alle donne che partoriscono prima dei 25 anni, secondo un nuovo studio condotto dalla Keck School of Medicine della University of Southern California (USC).

Il carcinoma endometriale colpisce l’endometrio, il tessuto che riveste l’utero ed è il cancro ginecologico più comune negli Stati Uniti.

Veronica “Wendy” Setiawan, professore di medicina preventiva presso la Keck School, è stata il ricercatore principale dello studio ha scoperto che il rischio inizia a diminuire dopo i 30 anni di circa 13 punti percentuali per ogni cinque anni dall’ultima nascita. Rispetto alle donne che partoriscono per l’ultima volta prima dei 25 anni, coloro che hanno il loro ultimo figlio frai 30 e i 34 anni riducono il rischio del 17 per cento e quelli tra i 35 anni e i 39 riducono il rischio del 32 per cento.

“Mentre altri studi avevano già dimostrato che il concepimento in età più avanzata è stato associato a un minor rischio di tumore dell’endometrio, la dimensione di questo studio dimostra definitivamente che l’età avanzata dell’ ultima nascita è un fattore significativo di protezione dopo aver tenuto conto di altri fattori che notoriamente influenzano la malattia – il peso, il numero dei bambini e l’uso di contraccettivi orali “, ha detto Setiawan.

Lo studio, che si ritiene essere il più grande nel suo genere, ha esaminato i dati raccolti da quattro studi di coorte e 13 studi di controllo. Finanziato dal National Cancer Institute, la ricerca ha esaminato un totale di 8,671 casi di cancro endometriale e 16.562 soggetti di controllo. I risultati sono ora disponibili online sul Journal of Epidemiology.

“Abbiamo trovato che il rischio più basso di cancro endometriale continua con percentuali differenti per le madri fino ai 50, dai 50 ai 59, dai 60 ai 69 e oltre i 70 – il che dimostra che la protezione persiste per molti anni”, ha spiegato . “La protezione, inoltre, non ha varia fra i due tipi di malattia che sono il più comune tipo 1, che si crede sia legato all’ esposizione agli estrogeni, e il più raro, ma più aggressivo e mortale, di tipo 2, che si crede si sviluppi in modo indipendente dagli ormoni.”

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