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V conto energia: dimezzati i finanziamenti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.07.2012

Pannelli solari
E’ ufficiale: con il V Conto Energia, il nuovo regolatore dei finanziamenti per le rinnovabili, si dimezzerà il denaro di sostegno agli investitori. Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 27 agosto.

Il nuovo decreto firmato dai Ministeri dello Sviluppo, dell’Ambiente e dell’Agricoltura prevede che i tagli siano inizialemnte del 30%. Ma arriveranno al 50%. Tre miliardi di euro contro i 6 miliardi di euro previsti dal IV conto energia approvato dal governo Berlusconi.

Con il V Conto Energia cambiano le norme per l’iscrizione ai registri: infatti non sarà necessaria l’iscrizione ai registri per accedere ai finanziamenti per gli impianti fotovoltaici fino a 20 KW ( prima la soglia era di 12 KW).Ci sarà però un taglio dei finanziamenti del 20%.

Molti fra gli operatori sostengono che il V conto energia morirà prima ancora di nascere. Infatti il contatore del GSE continua ad essere attivo e può essere che il tetto dei 6,7 miliardi venga raggiunto prima ancora del gennaio 2013. Cosa succederebbe in quel caso? Molto semplicemente si estinguerebbe il meccanismo di incentivazione. Per questo la legge è stata definita dal alcuni operatori del settore, come “punitiva”. I Ministri Catania, Passera e Clini avevano definito il V conto energia come il provvedimento che avrebbe fatto risparmiare soldi in bolletta agli italiani. In un certo senso può essere vero. La rivista Qualenergia.it ha infatti dimostrato che “Con il quinto conto energia un impianto fotovoltaico da 20 kW, consumare il 70 anziché il 30% dell’energia prodotta può voler dire fino a 30mila euro di guadagno in più su 25 anni.”

Dure però le parole dei rappresentanti delle grandi aziende «Il V Conto Energia — ha spiegato Averaldo Farri, consigliere delegato Power-One, azienda italiana attiva a livello mondiale nel settore fotovoltaico a Repubblica.it — presenta elementi di estrema criticità e, nonostante le rassicurazioni che provengono dal Ministero per lo Sviluppo economico, causerà serie conseguenze per le industrie e per tutti gli operatori del settore fotovoltaico italiano. Il Ministero avrebbe dovuto ascoltare chi ha saputo investire in Italia ed ha difeso occupazione e crescita nel nostro Paese».

«Le intenzioni verbali dei ministri non si sono tradotte in fatti concreti — continua Valerio Natalizia, presidente Gifi-Anie sempre su Repubblica.it — Con il 5° Conto Energia molte aziende che fino ad oggi hanno seriamente investito capitali sono costrette a ridimensionare drasticamente il personale e ridurre gli investimenti a scapito non solo del sistema Paese ma anche delle casse dello Stato. Niente di più paradossale se si pensa che questo esecutivo ha la missione di rilanciare l’economia nazionale e migliorare il bilancio dello Stato».

Secondo i produttori l’aumento del costo dell’energia e l’occupazione del suolo sono stati argomenti usati strumentalmente per mettere un limite al fotovoltaico: è proprio questo limite, secondo i rappresentanti del settore, che non consentirà alle aziende italiane di essere competitive.

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  • bruno scrive:

    E’ triste vedere che una realta’ economica in evidente espansione con notevoli vantaggi per tutti sia stata, con manovrine – incertezze – ecc.) demotivata. Ora cosa rimane?? Le belle parole? Le iniezioni di fiducia? — Un bel menu’ x chi al rientro dalle ferie (x cosi’ dire) ha perso il lavoro!!!
    Grazie – grazie – grazie.