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Poesia e numero, una piccola riflessione

Scritto da Maria Rosa Pantè il 10.10.2011

Tra poesia e numero è:

1. questione di ritmo e misura

Dante nel CONVIVIO:

1, 10, 12. “Chè per questo comento la gran bontade del volgare di sì [si vedrà]; però che si vedrà la sua vertù, sì com’è per esso altissimi e novissimi concetti convenevolmente, sufficientemente e acconciamente, quasi come per esso latino, manifestare; [la quale non si potea bene manifestare] ne le cose rimate, per le accidentali adornezze che quivi sono connesse, cioè la rima e lo ri[tim]o e lo numero regolato”

Nel difendere l’uso della prosa per i suoi commenti, nonostante paia relegare la poesia a un compito meno centrale, Dante ci dà un’importante idea di cosa sia la poesia per lui e di come la poesia sia profondamente legata alla matematica… basti vedere i termini che usa “la rima e lo ri[tim]o e lo numero regolato”

2. ma non solo, è questione di sintesi, e lo dice un poeta SINISGALLI nel Furor mathematicus

Lo sforzo di matematici è consistito forse in questo: l’aver costruito il più formidabile sistema di abbreviazioni. I matematici hanno chiuso in un segno un concetto e un’operazione… Il fatto che con dieci segni simbolici, indipendenti da ogni lingua, si possano scrivere tutti i numeri, dalla frazione più piccola concepibile fino a quelli astronomici, e ciò senza possibilità d’errore, in modo inequivocabile e comprensibile a tutti, non ha l’eguale in tutto il mondo dello spirito.

3. È anche questione di necessità, immaginazione

La grande filosofa Simone Weil nei suoi Quaderni spesso mette in connessione letteratura/poesia e matematica, soprattutto perché entrambe attingono attraverso il limitato all’illimitato, la poesia deve tendere a esprimere l’inesprimibile e la matematica  attraverso la forma deve tendere al senza-forma (la matematica secondo la Weil non ha oggetto). Riguardo alla scienza  la Weil dice che nell’educazione scientifica sono importanti 4 cose, la seconda è la ginnastica dell’immaginazione!

Della potenza che la matematica può esercitare sull’immaginazione parla la grande matematica (e donna) Sof’ja Kovalevskaya 1850 – 1891

I  fogli di un vecchio testo di analisi  tappezzavano le pareti della sua stanza, nella casa di campagna e furono per Sof’ja Kovalevskaya il primo incontro con la matematica. Aveva soltanto sei anni, ma la piccola Sof’ja era affascinata dai segni misteriosi di quelle pagine, diventate casualmente tappezzeria, e cercava di dare un significato a frasi e formule per lei incomprensibili.

Racconta:
Passavo ore di fronte a quella parete. Non riuscivo naturalmente a trovare il significato di quelle frasi, ma esse agivano sulla mia immaginazione portandomi a una venerazione per la matematica che vedevo come una scienza misteriosa ed esaltante che apriva ai suoi adepti un nuovo mondo di meraviglie, inaccessibile ai comuni mortali.

E scrive:

In realtà le matematiche esigono molta immaginazione, è impossibile essere un buon matematico se non si è, nello stesso tempo, un po’ poeta.

Ma la matematica agisce anche sull’immaginazione dei letterati, anche la scienza ha un’enorme produttività poetica: lo sapeva bene Coleridge, che andava a lezione di chimica “per arricchire la propria riserva di metafore”.

4. infine è questione di bellezza:

POESIAS DE ÁLVARO DE CAMPOS
di Fernando Pessoa

O Binômio de Newton é tao belo como a Venus de Milo.

O que há é pouca gente para dar por isso.

Álvaro de Campos, 15-1-1928 (Fernando Pessoa)

Il binomio di Newton è bello come la Venere di Milo.

Il fatto è che pochi se ne accorgono

(Questo è il binomio di Newton)

Ma la formula più bella secondo i matematici è

Si chiama Identità di Eulero.  In questa formula compaiono tutti i simboli che sono alla base della matematica: il numero 1, il numero 0, l’uguale, il segno +, il numero irrazionale pi greco, definito come il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio, il numero e, detto costante di Eulero – Mascheroni, importante nel campo dell’analisi matematica e infine il numero i, unità immaginaria, quella che elevata al quadrato dà -1. Inoltre, tutti gli operatori fondamentali dell’aritmetica sono presenti: uguaglianza, addizione, moltiplicazione e esponenziazione.

 

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