A fine giugno quando incontrammo il ministro Orlando ci eravamo impegnati come Gruppo di San Rossore a presentare un Quaderno sulla situazione dei parchi in vista degli appuntamenti a cui stava mettendo mano finalmente il nuovo ministro. Quel quaderno in cui abbiamo raccolto una ventina di contributi dei maggiori esperti sull’argomento lo abbiamo consegnato ufficialmente a Orlando martedì scorso a Roma.
Una nostra rappresentanza lo aveva già presentato l’11 e 12 dicembre al Convegno promosso dal ministero dell’ambiente e dal governo in cui si è tornati dopo anni a discutere del ruolo dei parchi e delle aree protette che aveva registrato negli ultimi anni una pericolosa caduta e che ora sta riprendendo quota.
Martedì abbiamo avuto modo non solo di confermare al ministro la nostra disponibilità a mantenere gli impegni già assunti ma anche ad essere più direttamente coinvolti nell’azione che il ministero intenderà portare avanti dopo tante colpevoli latitanze e silenzi. Impegno anche perché il senato non approvi le tre proposte di legge né quella originaria di d’Ali me neppure quella De Petris di Sel e di Caleo del Pd ricalcata pari pari sulla prima che di fatto ignorano proprio questa esigenza di rilancio e che anzi penalizzano ulteriormente l’integrazione del sistema complessivo delle aree protette a partire proprio da quelle marine già oggi le più malmesse. Proposte di legge fortemente criticate anche in un recentissimo documento delle regioni che neppure erano state finora coinvolte e consultate sull’argomento e che si vorrebbero sfrattare da qualsiasi competenza proprio in materia di aree protette marine. Alla Sapienza abbiamo avuto modo dire la nostra con precise, chiare e argomentate riflessioni e proposte di cui invece non c’è traccia nei documenti del senato.
Nell’incontro di martedì abbiamo segnalato in particolare l’esigenza anche in rapporto a recenti impegni assunti dal nostro ministero con l’Unione europea di rilanciare finalmente e seriamente un impegno sulle aree protette marine perché abbia fine una separazione che è l’esatto contrario di quella integrazione che ormai si impone. In questo senso abbiamo affermato la nostra disponibilità a promuovere iniziative congiunte con particolare riferimento al santuario dei cetacei e al tratto tosco-ligure dove sono presenti numerose aree protette marine che devono sempre più misurarsi con porti e attività nautiche che a loro volta si intrecciano con necessità non meno urgenti e delicate della navigazione e della pesca. Insomma abbiamo confermato un nostra disponibilità concreta a dare una mano come abbiamo già fatto con il Quaderno consegnato ieri.