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Emergenza sanitaria: sospetto morbo di Aujeszky per l’orso marsicano del Sirente

Scritto da Federica di Leonardo il 28.06.2012

Foto: Franco Cera

Ieri a Pescara si è svolto un incontro divulgativo sul progetto europeo LIFE ARCTOS per la tutela dell’orso bruno nelle Alpi e dell’orso bruno marsicano sull’Appennino Centrale. La questione che è emersa con una certa gravità è quella sanitaria: a Gioia dei Marsi infatti in queste ore si gestisce un’emergenza legata ad un focolaio di tubercolosi bovina ed è stato reso noto il referto dell’orso marsicano morto a gennaio al Sirente Velino che parla di sospetto morbo di Aujeszky, noto anchecome pseudorabbia.

All’incontro erano presenti per il Parco Nazionale d’Abruzzo il direttore Dario Febbo e per il WWF Augusto De Santis.
Presente purtroppo un esiguo numero di persone.

Augusto De Sanctis ha spiegato che il progetto LIFE ARCTOS è stato possibile grazie alla preesistenza del PATOM (Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano). Alcune azioni del LIFE infatti si sovrappongono a quelle del PATOM.

Il WWF si occupa di organizzare incontri divulgativi come quello odierno, soprattutto nelle aree interessate dal progetto e di distribuire recinti elettrificati per proteggere orti, pollai, apiari e tutti i punti critici in cui l’orso possa arrecare danno economico alla popolazione. Così si cerca di agire sul conflitto fra uomo e orso che è alla base di molte polemiche e che incide sulla mortalità per cause antropiche.

Il direttore del Parco Dario Febbo, ha spiegato che l’orso marsicano in Abruzzo è un patrimonio naturalistico, culturale e non ultimo, economico che va preservato non solo dal Parco, ma da tutte le istituzioni, proprio perchè è un bene comune.Per questo è stato scritto e firmato dalle maggiori istituzioni il PATOM, che però, ad oggi, chiede di essere rispettato e implementato con la collaborazione di tutti i firmatari.

Entrambi, De Sanctis e Febbo, hanno convenuto sulla difficoltà di relazionarsi con le istituzioni: provincie e regioni.
Esempio lampante è stato l’episodio del calendario venatorio nell’autunno scorso, in cui la Regione con vari tira e molla ha tentato in ogni modo di consentire la caccia in zone segnalate dal PATOM come importanti per l’orso proprio nel momento in cui l’orso è impegnato nella ricerca di cibo per accumulare riserve di grasso per affrontare l’inverno (iperfagia). E’ di oggi la notizia che il TAR ha espresso parere negativo su alcune delle procedure adottate dalla Regione proprio in quest’episodio: tra l’altro viene giudicata non valida proprio la relazione che doveva servire a avalutare l’impatto sulla fauna redatta dalla stessa Regione.

L’ultima parte dell’incontro è stata dedicata alla grave situazione sanitaria del Parco Nazionale d’Abruzzo.
La scorsa settimana il Parco aveva lanciato l’allarme per 15 casi di tubercolosi bovina riscontrati sui capi di una mandria di Gioia dei Marsi, paese già noto ai lettori di Gaianews.it per l’episodio dei carotai per i cavalli che attiravano pericolosamente gli orsi vicino ai paesi.
Il Parco chiedeva una settimana fa che gli allevatori rientrassero tutti i capi nelle stalle perchè potessero essere eseguite tutte le analissi necessarie.

Ieri Dario Febbo ha dichiarato che le vacche erano ancora al pascolo e che tutte le operazioni riguardanti le questioni sanitarie (prelievi e analisi) devono essere effettuate dalla ASL di Avezzano.

Stamane abbiamo raggiunto al telefono il sindaco di Gioia dei Marsi Giaclemente Berardini. Il sindaco, che in quel momento era proprio impegnato nella gestione dell’emergenza, ha spiegato che quasi tutte le vacche sono rientrate nelle stalle e la ASL sta provvedendo alle analisi necessarie. Solo 15 capi sono ancora nei pascoli, ma il CFS e le guardie del Parco stanno lavorando per contenerle e riportarle al chiuso.

Su nostra domanda il direttore Febbo ha anche dichiarato che è noto il referto dell’orso morto al Sirente Velino in gennaio e che la causa sarebbe “sospetto morbo di Aujeszky”. La malattia di Aujeszky, detta anche morbo di Aujesky o pseudorabbia, è una malattia virale del suino causata da un Varicellovirus (Herpesvirus suino 1).
Il virus colpisce anche altri mammiferi (bovini, ovini, cani, gatti, volpi) e in queste specie può provocare una encefalomielite (fonte wikipedia)

A questa notizia, incredibilmente, non sono sono state data rilevanza e risonanza. Ciò che emerge però con una certa chiarezza è che la convivenza fra bestiame domestico e fauna selvatica nei suoi aspetti sanitari non pare essere sotto controllo.

Il LIFE ARCTOS prevede due azioni una sulla zootecnia e una sulla questione sanitaria i cui referenti sono rispettivamente il Parco e le Regione Abruzzo.

Per entrambe le azioni le linee guida sono state scritte e sono in fase di approvazione. L’implementazione dovrebbe avvenire nei prossimi mesi e secondo De Sanctis e Febbo dovrebbe riuscire a colmare le mancanza di cui i fatti di questi giorni e il referto dell’orso del Sirente Velino sono una chiara testimonianza.

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  • Badagliacca scrive:

    Sono il veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, redattore della relazione sul caso dell’Orso del Sirente inviato al nostro istituto per sospetta malattia di Aujeszky. Rimango esterefatto dal contenuto di questo articolo che riporta esattamente il contrario di quanto comunicato al Parco. E cioè che è stata esclusa la morte dell’esemplare indotta dall’infezione del virus di Aujeszky.