“Ci si chiede: come mai è possibile il captive breeding del panda, specie che notoriamente ha serie difficoltà a riprodursi, ma non quello dell’orso bruno? È il caso di aspettare di avere un ambiente naturale perfetto prima di cominciare a considerare strade alternative? Siamo sicuri che il PNALM stia facendo il massimo per assicurare la sopravvivenza della sua specie ombrello?”
Con queste domande termina l’articolo di Lisa Signorile apparso oggi su National Geographic on line, circa l’ipotesi di captive breeding per l’orso bruno marsicano, paventata dalla Società di Storia della Fauna G. Altobello presieduta da Corradino Guacci.
Guacci infatti, ha recentemente prodotto un Appello per l’orso marsicano in cui invoca la necessità di cominciare a valutare la possiblità della riproduzione in cattività dell’orso marsicano, nei giardini zoologici.
All’appello è seguita la decisa risposta negativa del Parco Nazionale d’Abruzzo che ha addotto diverse motivazioni: dalla difficoltà pratica dell’operazione, al suo costo, al fatto che è necessario e prioritario che siano eliminate le cause che ora minacciano l’orso marsicano.
Lisa Signorile è riuscita ad ottenere il parere del direttore del Parco d’Abruzzo, Dario Febbo, che finora non aveva partecipato alla discussione in merito, perlomeno non in maniera esplicita, visto che il comunicato risultava firmato dal Commissario del Parco Giuseppe Rossi.
Scrive la Signorile: “Dato che non era chiaro come mai il Parco non abbia già messo in atto queste semplici misure negli ultimi 30 anni, visto che si trattava della salvaguardia della loro specie ombrello, abbiamo rivolto qualche domanda direttamente alle autorità del PNALM.”
Nella dichiarazione che trovate nell’articolo, il direttore Febbo elenca le cause di mortalità dell’orso, e quelle che potrebbero minacciarlo in futuro. Identifica inoltre le soluzioni nel progetto europeo Life Arctos e nel PATOM, il Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano, approvato già nel 2009.
Attendiamo dunque che nel 2014, quando il progetto LIFE ARCTOS sarà terminato, potranno essere apprezzati i risultati auspicati dal Direttore per la salvaguardia dell’orso. Monitoreremo nel frattempo le diverse azioni del progetto nel loro svolgersi.
Intanto le date previste per l’attuazione del PATOM sono già scadute. Ma sarebbe in ogni caso decisamente meglio tardi, che mai.
Nel frattempo le domande poste da Lisa Signorile restano aperte.