Sulla politica della Regione Abruzzo riguardo la costruzione di un impianto eolico a pochi chilometri dal Parco Nazionale della Majella, che potrebbe essere in contraddizione con le linee generali di conservazione dell’orso marsicano, a grave rischio di estinzione, continua il dibattito fra il Direttore della Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia, e l’associazione ambientalista Salviamo l’orso. L’associazione ha infatti dichiarato in una nota di prendere “serenamente atto delle precisazioni del Direttore Sorgi che peraltro non spostano di un millimetro le questioni che sono alla base del comunicato stampa rilasciato qualche giorno fa insieme a tutte le altre associazioni contrarie al progettato impianto eolico di Pizzoferrato e Quadri(Ch)”.
Salviamo l’orso torna a ribadire che: “Qualsiasi cosa ne dica il Direttore Sorgi il Parco della Majella è l’unico Ente che conosce bene la situazione dell’area interessata al parco eolico poichè è ad esso esterna solo di qualche centinaia di metri ed è area dove viene effettuato il monitoraggio dell’orso marsicano ma non solo… il Parco Nazionale della Majella come tutti i Parchi Nazionali e’ istituzionalmente tenuto ad intervenire e a dire la sua su tutto cio’ che pur immediatamente esterno ai suoi confini potrebbe avere influenza o impatto sull’ ambiente e la fauna che il Parco e’ tenuto a tutelare all’interno dei suoi confini.”
E continua nel secondo punto l’associazione: “Come puo’ l’Universita’ di Roma fornire lumi al Direttore Sorgi quando la stessa non ha mai eseguito alcun monitoraggio dell’orso in quell’area? Il massimo che potrà riferire è ciò che è reperibile nell’esistente letteratura scientifica che definisce esplicitamente l’area dei Monti Pizzi come area di espansione della specie quindi già questo basterebbe a consigliare un abbandono del progetto visto che la Regione Abruzzo è firmataria del PATOM che ha come obbiettivo finale proprio l’espansione della specie in aree che si prestano a questa colonizzazione e l’area di Pizzoferrato lo dimostra in maniera plateale con tutte le segnalazioni di orsi che già le associazioni avevano portato a conoscenza del Comitato VIA. Se poi il Prof.Boitani riterrà di esaminare il caso sottopostogli dalla commissione VIA siamo sicuri che non potrà prescindere dalle informazioni fornite puntualmente dai tecnici del Parco Nazionale della Majella”
Nel terzo punto elencato nella nota l’associazione spiega che, “Per quanto riguarda invece le mappe che delimitano le aree in cui escludere o autorizzare la costruzione di impianti eolici avremmo un semplice suggerimento che a suo tempo abbiamo già dato verbalmente all’ufficio del Direttore Sorgi, e cioè che è urgente che la Regione incarichi l’Università di Roma di procedere ad un loro aggiornamento poichè la situazione sul terreno è andata cambiando negli ultimi 6 o 7 anni e se la distribuzione della presenza dell’orso sul territorio è oggi più vasta , cosa che sicuramente farà felice il Direttore Sorgi, egli comprenderà anche che le aree dove l’eolico va bandito sono sicuramente destinate ad allargarsi o almeno ad essere ridisegnate, ed ovviamente se il nuovo studio dovesse mettere in evidenza che alcune aree non sono più idonee per l’orso le nuove carte ne dovranno tener conto.
“In questi casi”, conclude l’associazione, “gli eventuali progetti eolici non incontreranno più la nostra opposizione che non e’ mai stata di principio ma che non puo’ essere che intransigente quando le scelte di politica energetica vengono fatte sulla pelle di una risorsa come l’orso infinitamente piu’ preziosa per la nostra regione di 6 aerogeneratori tra l’altro osteggiati per ulteriori diversi motivi dalla stessa popolazione locale.”