A mezzo di un comunicato stampa, Salviamo l’Orso ha recentemente denunciato un taglio boschivo attualmente in corso nel territorio del comune di Palena (CH), in località Cesa Longa.
Non è però la legalità del taglio ad essere contestata dall’associazione abruzzese: l’autorizzazione, riporta Salviamo l’Orso, esiste ed è stata concessa addirittura dal Parco Nazionale della Majella (PNM), ente preposto alla conservazione di natura e specie protette, come appunto l’orso. Ad essere criticata è la scelta, quantomeno infelice, di operare il taglio in questo momento dell’anno. Sono questi infatti i giorni in cui l’orso si prepara al letargo, un periodo quindi estremamente delicato per la biologia del plantigrado.
Foto Carlo Romano www.carloromanoart.com
L’area boscata di Cesa Longa si snoda lungo una direttrice strategicamente significativa, che permette lo spostamento degli animali tra il Parco Nazionale della Majella ed il Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise (PNALM). Si tratta di un’area ricca di arbusti fruttiferi ed in generale risorse trofiche per l’animale, che in questo periodo ne è assiduo frequentatore. Come reso noto da Salviamo l’Orso infatti, numerose sono state, negli anni scorsi, le segnalazioni in quest’area di esemplari di orso bruno marsicano, in alcuni casi addirittura riferite a femmine con cuccioli.
L’associazione lamenta l’incongruenza della decisione, presa oltretutto nemmeno con l’obiettivo di soddisfare un’esigenza della comunità, -il taglio è stato infatti autorizzato ad uso commerciale-, con la realizzazione degli obiettivi di conservazione della specie, che notoriamente in questa stagione necessita di pace. Una pace che certamente non può provenire movimentazione dei mezzi meccanici.
Non è solo il taglio dei boschi a minacciare in questo periodo l’orso bruno marsicano: in altre regioni si è discussa infatti l’opportunità di posticipare, al di fuori dei confini delle aree protette, l’apertura della caccia al cinghiale, con benefici attesi non soltanto nel mondo agricolo ma anche e soprattutto in tema di conservazione del plantigrado. Tra queste spiccano proprio Molise ed Abruzzo, entrambe firmatarie del Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM) e del relativo Protocollo d’Intesa, datato marzo 2014, per l’attuazione delle priorità d’azione già previste dal PATOM.
Con il Protocollo d’Intesa ci si impegnava all’adozione di diverse misura, tra cui alcune atte a regolamentare la caccia al cinghiale in aree contigue ai confini del PNALM.
Buoni propositi cui tuttavia, stando ai calendari venatori pubblicati di recente non si è dato esattamente seguito. Se però in Molise il presidente di Salviamo l’Orso si è mosso con una lettera, indirizzata ai vertici regionali, in cui sostanzialmente si chiedono chiarimenti riguardo la politica regionale in materia di caccia e conservazione dell’orso, in Abruzzo il WWF ha invece deciso di non presentare ricorso al TAR nei confronti del nuovo calendario venatorio, promettendo tuttavia di continuare a vigilare ed incoraggiando la creazione, da parte dell’assessore regionale alla caccia Pepe, di un tavolo di discussione.
A fronte di macchinosi battibecchi e battaglie politico-amministrative c’è però, per fortuna, chi si muove in maniera concreta, sporcandosi le mani e rispettando, a passo di marcia, quelli che sono i ritmi naturali scanditi dalle stagioni. Chi vuole dare un contributo effettivo alla conservazione dell’orso può partecipare, domani, alla tradizionale giornata di lavoro organizzata nella Valle del Giovenco e dedicata alla riqualificazione del territorio ed al miglioramento delle risorse alimentari in un’area in cui è nota e costante la presenza dell’orso. Armati di zappe, gravine, sramatori e forbici si potrà contribuire alla potatura e ripulitura di di meli, peri, ciliegi ed altri alberi da frutto.
Per partecipare all’iniziativa, organizzata dall’associazione Montagna Grande e sostenuta da PNALM, Salviamo l’Orso, ed altre associazioni, è necessario prenotarsi. Maggiori informazioni sono reperibili online a questo indirizzo.