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Le diete indigene contro la crisi alimentare e le malattie croniche

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.02.2014

Il giornale The Guardian ha dedicato un articolo alle diete indigene. Sono moltissime le malattie croniche che caratterizzano i nostri tempi. Un modo per affrontare questa piaga è quello di prevenire attraverso l’alimentazione. La dieta dei nostri antenati sembrerebbe essere utile per riconquistare nelle nostre diete nutrienti ormai persi. L’articolo inquadra il problema in un contesto più ampio: l’approccio potrebbe infatti aiutare a migliorare il rapporto delle società con la propria terra e ripristinare la salute dell’uomo e dell’ambiente.

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Sono molte le ricerche che si sono occupate dell’alimentazione delle popolazioni indigene e del loro modo di coltivare e allevare. Da molte risulta che antiche tradizione agricole degli indigeni hanno imparato nei secoli a preservare la biodiversità garantendosi sicurezza alimentare anche in casi di avversità climatiche.

A questo aspetto assolutamente da non sottovalutare, soprattutto con gli avventi climatici avversi sempre più frequenti, si aggiunge anche il fatto che gli alimenti coltivati dagli indigeni sembrano avere dei nutrienti che la dieta delle società ricche e sviluppate sembra avere perduto.

Gli acidi grassi omega 3 sono fra queste sostanze, ma ci sarebbero anche altri micronutrienti che aiuterebbero ad evitare le malattie croniche, generate generalmente da infiammazioni.

“Per molti popoli indigeni e tribali, i sistemi alimentari sono complessi e autosufficienti per fornire una dieta varia e nutrizionalmente ricca”, dice Jo Woodman, ricercatore e attivista di Survival International, un’organizzazione di difesa delle popolazioni indigene con sede nel Regno Unito.

In realtà, pur conoscendo il valore di queste tradizioni, sia nel senso economico del termine, cioè di preservazione degli ecosistemi e della biodiversità, sia nei termini di salute, ciò che sta accadendo è che molte popolazioni indigene stanno perdendo le loro tradizioni e l’ambiente che una volta rappresentava la loro casa, viene sempre più spesso deturpato.

“I sistemi alimentari tradizionali devono essere documentati in modo che i politici sappiano cosa può rovinare un ecosistema, non solo per le popolazioni indigene che vi abitano, ma per tutti”, afferma Harriet Kühnlein, direttore e fondatore del Centre of Indigenous Peoples’ Nutrition and Environment presso la McGill University, Canada.

La crisi alimentare sarà un problema serio molto presto; la popolazione aumenta (saremo 9 miliardi nel 2020) e una corretta gestione delle risorse dovrà essere necessaria per evitare che grandi fette della popolazione restino di fatto senza cibo. L’uso del suolo per l’agricoltura favorisce la deforestazione, e gran parte dei prodotti agricoli vengono poi utilizzati per produrre carne. Questo porta ad un sovrasfruttamento delle risorse che a lungo termine e con l’aumento della popolazione non sarà più sostenibile.
In più,”se gli ambienti sono distrutti o contaminati, diventerà un problema “, spiega Kühnlein.

E’ per questo che le tradizioni agricole, di allevamento e nutrizionali degli indigeni potrebbero essere una grande risorsa: questi sistemi massimizzano le sostanze nutritive che l’ambiente è in grado di fornire. E a confermarlo è uno studio della FAO: “I sistemi alimentari dei popoli indigeni contengono tesori di conoscenza di culture e modelli di vita negli ecosistemi locali a lungo evoluti”.

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