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Prodotte piastrine in laboratorio: pronte per la trasfusione in pochi anni

Prodotte piastrine in laboratorio: secondo i ricercatori entro il 2017 potrebbe cominciare la sperimentazione sugli esseri umani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.07.2014

Alcuni scienziati del Brigham and Women Hospital (BWH) sono riusciti a riprodurre in laboratorio piastrine per le trasfusioni. Il metodo, che riproduce in laboratorio le funzionalità di un midollo osseo, potrebbe essere pronto per la sperimentazione sugli esseri umani in 3 anni.Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Blood.

Sarebbe una sorta di piccolo bioreattore in grado di soddisfare la necessità di piastrine per trasfusione quello creato dagli scienziati del Brigham and Women Hospital. Il piccolo bioreattore potrebbe essere facilmente trasportabile e avrebbe quindi la potenzialità di risolvere il problema della carenza delle piastrine in tutto il mondo.

piastrine

Il problema della carenza delle piastrina è dovuta alla grande richiesta (più di 2 milioni di unità trasfuse ogni anno solo negli Stati Uniti, per pazienti sottoposti a chemioterapia, trapianto di organi e chirurgia), alla conservazione possibile solo per 5 giorni e al fatto che le trasfusione delle piastrine comporta il rischio di infezione, rigetto e contaminazione.

“La capacità di generare una fonte alternativa di piastrine umane funzionali praticamente con nessuna trasmissione di malattia rappresenta un cambiamento di paradigma nel modo in cui raccogliamo le piastrine che possono permettere a soddisfare il crescente bisogno di trasfusioni di sangue”, ha detto Jonathan Thon,della Divisione di Ematologia dell’ospedale e autore principale dello studio.

Il bioreattore è una copia del midollo osseo, il luogo dove nel nostro corpo vengono fabbricate le piastrine, in grado di produrre su scala industriale le piastrine che hanno caratteristiche per tutto identiche a quelle prodotte in un vero midollo osseo.

William Savage direttore medico, del Kraft Family Blood Donor Center del Dana Farber Cancer Institute presso il Brigham and Women’s Hospital, che non ha partecipato allo studio ha confermato che queste piastrine hanno il vantaggio di essere libere da rischio di contagio, rispetto a quelle che arrivano dai donatori.

Inoltre, ha spiegato il medico, lo studio affronta il problema dell’inefficienza della crescita delle piastrine “artificiali” contribuendo inoltre alla comprensione della biologia delle piastrine.

“Essere in grado di sviluppare un dispositivo che riproduca con successo un midollo osseo rappresenta un ponte cruciale che collega la nostra comprensione dei fattori fisiologici scatenanti la formazione delle piastrine per sostenere lo sviluppo di farmaci e la produzione di piastrine su scala”, ha detto l’autore senior dello studio Giuseppe Italiano, della Divisione di Ematologia, dle Dipartimento di Medicina e Biologia vascolare dell’ospedale.

Secondo i ricercatori la prima fase clinica di sperimentazione sugli esseri umani potrebbe cominciare nel 2017: sono fiduciosi di riuscire ad avere tutte le garanzie richieste dalla legge perchè alla fine le piastrine prodotte dal bioreattore possano essere infuse anche negli esseri umani con sicurezza.

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