Sono sempre di più le persone che iniettano nel viso ‘riempitivi’ per appianare le rughe o dare maggior effetto alle labbra. Purtroppo però in molti sperimentano gli spiacevoli effetti collaterali di questi trattamenti cosmetici, sotto forma ad esempio di grumi sottocutanei difficili da trattare e che, in casi isolati, hanno portato a lesioni gravi. Una ricerca recentemente pubblicata dalla University of Copenhagen, sulla rivista Pathogens and Disease, sostiene che, nonostante gli alti livelli di igiene, questi effetti indesiderati sono causati da un’infezione batterica.
In passato le iniezioni di filler erano riservate esclusivamente per il trattamento di alcuni traumi (come la ricostruzione di un volto sfigurato da un incidente stradale). Oggi invece queste sostanze sono sempre più utilizzate nei trattamenti di bellezza con l’intento di rendere le labbra più turgide e per cancellare gli effetti dell’invecchiamento della pelle. E gli effetti collaterali stanno diventando un problema crescente.
“In precedenza, la maggior parte degli esperti riteneva che gli effetti collaterali fossero causati da una reazione auto-immune o da allergie al gel iniettato. Questa ricerca invece ha dimostrato che le lesioni sono in realtà dovute a batteri iniettati in connessione con la procedura. Inoltre, abbiamo dimostrato che i riempitivi stessi agiscono come incubatrici per le infezioni, e sono sufficienti meno di dieci batteri per creare una lesione e un film tenace di materiale batterico – noto come biofilm – che è impossibile poi trattare con gli antibiotici”, spiega Morten Alhede del Dipartimento di Salute Internazionale, Immunologia e Microbiologia, presso Università di Copenhagen.
I trattamenti con i filler sono molto comuni. Secondo l’ American Society for Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS), la procedura con prodotti a base di acido ialuronico – come il Restylane – costituisce il secondo trattamento più popolare negli Stati Uniti. I dati precisi per la Danimarca non sono noti , ma non ci può essere alcun dubbio che i numeri siano in rapido aumento. In Italia nel 2010 la Societa’ Italiana di Dermatologia (SIDeMaST) riferiva di due milioni e mezzo di trattamento con 100.000 casi di insorgenze di problematiche all’anno.
“Molti professionisti che lavorano in ambito cosmetico rifiutano di accettare che gli effetti collaterali da procedure di riempimento siano causati da batteri, sostenendo che tali problemi vengano da reazioni allergiche. Fortunatamente però in tanti sono ormai diventati consapevoli del rischio e del fatto che il gel può agire come un’incubatrice batterica”, dice Thomas Bjarnsholt del Dipartimento di Internazionale Salute, Immunologia e Microbiologia.
E continua: “Il problema diventa molto serio quando il trattamento diventa così diffuso che le persone non vogliono più camminare in strada se non hanno la pelle levigata. Gli esperti raccomandano di mantenere la pelle del viso senza trucco per un mese prima di subire un trattamento che comporti riempitivi. Una buona igiene è sempre importante . Ma anche se si rispettano tutte le norme e i regolamenti , è difficile evitare completamente i batteri in quanto sono spesso annidati sotto la superficie della pelle”.