Secondo gli astronomi della NASA, tra tre-quattro mesi si avrà una inversione del campo magnetico solare.
La notizia è stata riportata da Todd Hoeksema, che ha commentato: “Questa inversione avrà effetti a catena in tutto il sistema solare”.
Riportata così, la notizia suscita qualche inquietudine.
Invece, la notizia è in realtà una “non notizia”, nel senso che non sta accadendo niente di nuovo, né di catastrofico. E comunque, niente che non si ripeta ogni undici anni, dalla nascita del Sole, a quanto ne sappiamo.
Il Sole inverte, infatti, la sua polarità con un ciclo undecennale, anche se il motivo non è del tutto chiaro.
E’ dal 1976 che il Wilcox Solar Observatory di Stanford, di cui Hoeksema è direttore, registra il magnetismo solare, con la documentazione dei tre grandi capovolgimenti avvenuti da allora.
“E’ la parte normale del ciclo solare”, osserva Phil Scherrer, anch’egli fisico a Stanford.
In realtà, per gli scienziati, si tratta di un grande evento scientifico, anche se probabilmente il cosiddetto “uomo della strada” non se ne accorgerà nemmeno.
Vediamo cosa succede, dal punto di vista astronomico.
L’influenza elettromagnetica del Sole coinvolge tutto il sistema solare e quindi si spinge per miliardi di chilometri oltre Plutone, il pianetino più lontano.
Nel parlare di inversione polare, gli astronomi citano il “current sheet” o piano di corrente.
Di che si tratta?
E’ una superficie irregolare che taglia in due emisferi il Sole, ha come riferimento l’equatore solare e si estende per tutto lo spazio attorno alla stella. Si tratta di un campo elettrico indotto dalla rotazione del Sole. La corrente è piccola (1 miliardesimo di àmpere per metro quadrato), ma enorme come quantità, con la sua estensione di miliardi di chilometri. Durante una inversione di polarità, il campo diventa ondulato e prende a vibrare. Queste “vibrazioni” interessano tutti i pianeti e ovviamente anche la Terra, che entra ed esce da questo campo per tutta la durata del fenomeno. Il risultato sono tempeste solari che possono disturbare le frequenze radio, e quindi le telecomunicazioni, provocando parziali, anche se momentanei, black-out.
Anche i raggi cosmici subiscono delle interferenze e anche queste si ripercuotono sulle frequenze radio, disturbando i satelliti artificiali, i cosmonauti e le sonde spaziali.
La novità sottolineata da Hoeksema riguarda, però, la successione degli eventi che, al momento, non risultano essere in sincronia. Mentre infatti il polo nord del Sole ha già cambiato segno, il polo sud è in leggero ritardo.
“Ben presto, però, entrambi i poli saranno invertiti”, assicura Scherrer. “E la seconda metà del massimo solare sarà in corso”.
Ci dobbiamo preoccupare di qualcosa? No, secondo gli scienziati; e no, per il fatto che il fenomeno si ripete ciclicamente, finora con nessuna ripercussione sulle nostre attività, all’infuori, come si diceva, di possibili disturbi alle comunicazioni radio, dovute ai cambiamenti di attività elettromagnetica.
Sarà probabile, invece, poter ammirare qualche bellissima aurora boreale, frutto di queste variazioni di campo elettrico, mentre non si dovrebbero verificare ripercussioni notevoli sulle manifestazioni climatiche, che, come è risaputo, sono in connessione con le macchie solari e i brillamenti, salvo, secondo alcuni studiosi, una modesta influenza sulla nuvolosità e sulle precipitazioni.