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Scoperta la sorgente più settentrionale del mondo

La sorgente Ice River Spring, sull'isola di Ellesemere è la sorgente più a nord del mondo

Scritto da Leonardo Debbia il 19.06.2014

Un team di ricercatori canadesi guidato da Stephen Grasby, geochimico dell’Università di Calgary, ha scoperto una sorgente d’acqua perenne che è stata riconosciuta come la sorgente posta alla più alta latitudine sulla Terra.

Questa sorgente ha una grande portata d’acqua e dimostra che nella criosfera, cioè nella porzione di superficie terrestre che comprende esclusivamente acqua allo stato solido, come coperture nevose, ghiacciate, calotte polari e permafrost, si verifica una intensa circolazione d’acqua profonda, che può dar luogo a canaloni e crepacci in regioni dove solitamente si hanno temperature estremamente basse e la morfologia del terreno è simile a quella del pianeta Marte.

La scoperta risale al 2009 e solleva molte nuove domande su come una sorgente con una portata così notevole possa aver avuto origine in un ambiente polare praticamente desertico.
Grasby e il suo team hanno individuato la sorgente perenne più settentrionale esistente al mondo, che hanno chiamato Ice River Spring, sull’Isola di Ellesmere, la più settentrionale delle Isole artiche, nel territorio di Nunavut, in Canada.

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La sorgente più settentrionale della Terra è stata scoperta sull’Isola di Ellesmere, nelle Isole artiche canadesi e incide un crepaccio come quelli trovati su Marte (credit: Stephen Grasby)

La sorgente sgorga a 300 metri di altitudine, alla base di un deposito sedimentario di ciottoli e limo compattato, sul versante meridionale di una montagna che localmente presenta una inclinazione di 21 gradi. La montagna raggiunge gli 800 metri sul livello del mare e, al momento, è senza nome.
Osservazioni dettagliate mostrano che questa sorgente scorre tutto l’anno, anche durante le 24 ore di oscurità dei mesi invernali, quando le temperature dell’aria sono costantemente a meno 50 gradi Celsius.

Lo studio geochimico dettagliato mostra che le acque provengono dalla superficie e circolano a 3 chilometri di profondità prima di tornare ad attraversare il permafrost e sgorgare come una sorgente.
Questo indica che nelle regioni polari esiste un sistema idrogeologico molto più attivo di quanto si ritenesse finora, che probabilmente è originato o comunque collegato con acque di origine glaciale.
Un’altra caratteristica interessante del sito Ice River è la notevole somiglianza della regione con i crepacci osservati alle medie latitudini su Marte. La scoperta di queste caratteristiche sul pianeta Marte ha portato a ipotizzare che un recente scarico di acque sotterranee si sia verificato da falde acquifere confinanti con l’area osservata.

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