Sembra proprio che un uccello gigante, con la testa delle dimensioni di un cavallo, un’altezza di quasi 2 metri, ma incapace di volare, girovagasse nel crepuscolo invernale dell’Artico circa 53 milioni di anni fa.
Ricostruzione del gigantesco uccello chiamato Gastornis i cui resti sono stati rinvenuti sulle isole di Ellesmere e risalenti a 53 milioni di anni fa. Illustrazione di Marlin Peterson
La conferma di questa ipotesi giunge da una collaborazione tra ricercatori dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino e dell’Università del Colorado-Boulder, che insieme hanno condotto uno studio su un fossile rinvenuto sull’isola Ellesmere, la grande isola canadese situata a nord del circolo polare artico.
Si tratterebbe del già noto Gastornis, un genere di gigantesco uccello del Paleocene superiore-Eocene, i cui resti frammentari, suddivisi in almeno cinque specie, sono stati rinvenuti in varie aree del globo, dall’Europa centrale alla Cina e agli Stati Uniti; sempre comunque alle medie latitudini e localizzato solo ora, per la prima volta, a latitudini circumpolari.
La prova consiste in un singolo osso del dito pollice, di ben un metro e ottanta di lunghezza, appartenente ad un uccello del peso di diverse centinaia di chili, rinvenuto nel 1970 nell’Isola Ellesmere. In quell’occasione, fu ipotizzato che si trattasse dell’esemplare di una specie analoga a quella il cui osso, molto simile e riconducibile allo stesso periodo, era stato scoperto nello stesso anno nel Wyoming, afferma il prof. Thomas Stidham dell’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, che ha condotto lo studio.
“Circa 53mila anni fa, durante il primo Eocene, l’ambiente dell’Isola Ellesmere doveva essere probabilmente simile alle attuali paludi di cipressi del sud-est degli Stati Uniti” afferma Jaelyn Eberle, professore associato di Scienze geologiche presso la CU-Boulder, nonchè curatore di paleontologia presso il Museo di Storia Naturale dello stesso Ateneo e co-autore dello studio di Stidham.
Vari resti fossili indicano che l’isola, che è vicina alla Groenlandia, a quell’epoca ospitasse tartarughe, alligatori, primati, tapiri e anche grandi mammiferi simili ai rinoceronti e agli ippopotami.
Oggi, l’Isola Ellesmere è uno degli ambienti più freddi e aridi della Terra e in inverno le temperature possono scendere anche fino a meno 40 gradi.
Ritenuto finora un temibile carnivoro, secondo recenti ricerche il Gastornis è stato ricondotto al ruolo di mite erbivoro e il suo enorme becco, che si supponeva dovesse servire per cacciare piccole prede, doveva in realtà essere stato uno strumento per strappare fogliame e spaccare noci.
Nel nuovo studio, da Stidham ed Eberle viene descritto anche un secondo esemplare di Gastornis delle Isole Ellesmere, vissuto nel primo Eocene.
Assegnato alla specie presbyornis, questo esemplare era simile alle famiglie delle anatre, oche e cigni di oggi, con l’eccezione di possedere gambe lunghe come quelle dei fenicotteri.
La prova la forniva un singolo omero o osso superiore dell’ala, raccolto dallo stesso team che aveva trovato l’osso del Gastornis.
Come Gastornis, anche presbyornis, negli anni, è stato citato in diversi elenchi di faune dell’Isola Ellesmere, ma l’osso non era mai stato descritto prima, dice Stidham, che ora ha invece comparato calchi di ossa del presbyornis trovate nell’antico Wyoming con il singolo osso dell’Isola Ellesmere, incluse tutte le impronte per le inserzioni muscolari.
“Non potevo comparare prima gli esemplari del Wyoming con il campione di Ellesmere, che è stato trovato 4000 chilometri più a nord”, dice Stidham.
La possibilità che questo grande uccello vivesse in ambienti così diversi era tenuta in scarsa considerazione, a meno di ammettere un’esistenza caratterizzata da migrazioni periodiche.
“Mentre la varietà di piante e animali dell’Isola Ellesmere era sorprendentemente elevata nel primo Eocene, una delle più grandi sfide per la vita sull’isola avrebbe potuto essere costituita dagli inverni artici”, secondo Eberle. “Dal momento che l’ Isola Ellesmere è a nord del circolo polare artico, le notti duravano mesi, proprio come oggi”.
Non si sa quindi se presbyornis sia migrato ogni anno a nord, verso Ellesmere o sia vissuto costantemente sull’isola, ammette Stidham.
“Con i fossili di cui disponiamo, entrambe le ipotesi sono possibili. Esistono alcune anatre marine, oggi, che trascorrono l’inverno nel gelo artico e al contempo vediamo molte specie di uccelli acquatici che vivono nell’Artico solo durante i mesi primaverili ed estivi, quando le temperature sono più calde”.
Il nuovo studio ha comunque implicazioni per il clima artico che è in rapido riscaldamento a causa dei gas serra.
“Il ghiaccio artico permanente cha ha ricoperto la regione per millenni è in via di scomparsa”, afferma Eberle. “Non ritengo certo che presto torneranno gli alligatori e le tartarughe giganti a Ellesmere; ma quello che si viene a conoscere sugli ultimi periodi caldi dell’Artico nel passato ci può dare un’ idea di come potrà essere il futuro di quella regione se le temperature continueranno a salire”.